Lo stato infernale delle cose

Lo stato infernale delle cose

di Francesco Bellanti

SOGNO DI UNA NOTTE D’INIZIO PRIMAVERA

Questa notte ho fatto un brutto sogno, forse è stata la gastrite, forse il colon irritabile di cui soffro, digerisco male e di notte mi sveglio, e non so se son desto o se dormo.

Questa notte ho sognato lo stato infernale delle cose del mondo. Ho sognato la Presidente del Consiglio con i suoi bei boccoli da messa in piega da furbetta del quartierino che, per ricompattare la sua maggioranza, divisa fra putiniani e guerrafondai europeisti, ha provocato la sinistra dileggiando tre martiri antifascisti – Spinelli, Rossi e Colorni – su un testo, il famoso Manifesto di Ventotene, da loro scritto e divulgato, ma ormai datato nelle sua ideologia perché scritto quasi novant’anni fa, in piena Seconda guerra mondiale, quando addirittura l’URSS era ancora alleata della Germania nazista, e di cui, l’unico valore che può avere è quello di avere lanciato l’idea di un’Europa federata. Idea e uomini apprezzati dagli statisti che hanno fondato l’Europa che stiamo vivendo, peraltro diversa da quella pensata nel Manifesto. E l’opposizione ci è cascata. E invece di pensare a cose più serie, l’opposizione ma anche il Governo, tutti continuano da giorni a sproloquiare su fascismo e antifascimo. Che ancora molti devono studiare, compresa la Presidente del Consiglio, forse perché non c’è stato nel dopoguerra in Italia un Processo di Norimberga.

Ho sognato un’Europa senza senso, anzi, senza buonsenso, che vuole inviare ancora armi in Ucraina mentre il Presidente statunitense Trump si sta mettendo d’accordo con Putin per spartirsi l’Ucraina e l’Europa in due zone d’influenza, tornando con un balzo di ottant’anni alla divisione che fu fatta a Jalta. Già, la storia che si ripete. Già, Trump che, portato Dio dalla sua parte con qualche concessione ai cattolici sui diritti civili (ma sta togliendo tutte le libertà di stampa), vuole tornare alla dottrina Monroe, l’America agli americani, e per far questo ha già detto che si prenderà lo Stretto di Panama, il Messico, il Canada e la Groenlandia, tanto l’America del Sud è già sua, ed eventualmente qualche colpo di Stato tipo Cile ’73 non è un problema. L’Europa e i cinesi li sistemerà coi dazi, magari coi cinesi e la Russia, con qualche Brics, tenterà un’intesa, ma con l’Europa, nata perché “vuole fottere gli americani”, così ha detto, andrà giù pesante. E anche con l’ONU ormai inutile, e la NATO che grava troppo sulle spese americane.

Che brutti sogni che ho fatto! Ho sognato che ormai tutti nel mondo sono diventati pazzi, perché hanno solo una visione manichea delle cose, il Bene e il Male, il nazifascismo e il comunismo, come se non fossero mai esistiti nel mondo, e soprattutto in Europa, il cattolicesimo, il socialismo democratico, il liberalismo, e altre cento visioni del mondo migliori del nazismo, del fascismo e del comunismo. Bah, forse perché tutte le guerre mondiali ed europee sono scaturite dal cancro del nazionalismo, fascista, nazista, comunista, chissà. Tutte cose europee, perché l’Europa ha prodotto tutto il bene – filosofia, poesia, arte, progresso tecnico – e tutto il male del mondo, cioè guerre, colonialismo, distruzione della civiltà greco-romano-ebraico-cristiana che ha fondato la stessa Europa. Ma che Europa? Un’Europa che sta perdendo le sue radici cristiane, non l’Europa dei popoli e delle patrie come sognava un certo De Gaulle, ma l’Europa schiava della globalizzazione, della finanza, delle banche, che si è sbracata a Est in maniera convulsa portandosi dentro Paesi che, perché usciti da settant’anni di comunismo sovietico, non sanno che cos’è la democrazia e pensano che la risposta al comunismo sia un altro efferato nazionalismo. Cioè il nazismo.

Ah, che sogni infernali che ho fatto! Ho sognato il ciuffone biondo americano che consegnerà l’Oriente al criminale di guerra Netanyahu, che sta sterminando gli oppositori interni e tutti i palestinesi pidocchiosi che gli stanno intorno, al dittatore Erdogan che, dopo avere perseguitato e sterminato curdi e armeni, fa arrestare gli oppositori interni, come il sindaco di Istanbul, a tutti gli altri dittatori orientali come Al Sisi che ha fatto uccidere Regeni, al dittatore tunisino Saïed, a tutti i torturatori e tagliagole che vanno e vengono in Italia come se fossero in crociera. Ma tanto c’è sempre lui a difenderci, visto che sin dalla nascita gli europei gli hanno consegnato il comando della NATO. Tanto c’è la Presidente del Consiglio che ha buoni rapporti con lui, anche se vuole ancora mandare armi a Zelensky, forse lei e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e gli altri Paesi non hanno capito che il comitragico ucraino ormai conta come il due di coppe.

Ah, che sogni infernali ho fatto! Ho sognato gli europei che costruiscono linee Maginot in Polonia, nei Paesi baltici, in Ungheria in Romania, perché prima o poi il demonio Putin invaderà l’Europa, cerca lo spazio a Ovest, il nuovo Lebensraum di hitleriana memoria, perché sono troppi 150 milioni di russi in appena diciassette milioni di chilometri quadrati, mentre la piccola Europa con i suoi 450 milioni di abitanti ha terre e spazi sconfinati da vendere. Ho sognato il malefico Putin che tra missili nucleari e Armate Rosse studia i piani di attacco di Hitler e Napoleone, al contrario, perché quei testoni hanno fallito. La guerra sotto la neve si perde sempre, ma nei caldi delle pianure europee…

Ah, che brutti sogni che ho fatto! Meno male che alle cinque di mattina mi sono svegliato con l’annuncio della primavera, mentre lentamente si dissolvevano e si allontanavano nell’ultimo sogno gli echi del nuovo esercito brancaleonesco europeo da 850 miliardi di euro al grido romanesco di “ognuno pe c—- sua”.

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