Il valore della Passione
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SI AVVICINA LA PASQUA
Si avvicina la celebrazione della Pasqua, che costituisce il cuore della fede cristiana. Gli ultimi avvenimenti della vita di Gesù, la Passione, la morte in Croce e la Resurrezione, così come attestato dai Vangeli, sono la base e il fondamento del Cristianesimo. Se Gesù non fosse “risorto” dalla morte, la fede cristiana non avrebbe avuto senso di esistere.
Nel processo che il “regno degli uomini” ha tenuto a Gesù dal Sinedrio a Erode, passando per il pretorio di Pilato è stato emesso il verdetto di condanna a morte del Figlio di Dio. Tuttavia, Dio, resuscitando Gesù, gli ha dato ragione. Gesù ha vinto e in lui è data ad ogni persona umana la possibilità di vivere la propria esistenza in maniera diversa, “riuscita”, in pienezza e aspirare all’eternità.
Gesù, con il suo insegnamento, ha disvelato chi è Dio e chi è l’uomo e come quest’ultimo possa conseguire la salvezza e la piena realizzazione della vita. L’apice dell’insegnamento di Gesù è l’amore. L’amore è la dimensione nodale della vita; l’essere umano, amando “gli altri”, praticando la “compassione”, attesta il suo amore per il Dio eterno e invisibile. Amore a Dio e amore al prossimo sono il “fulcro” del Vangelo.
Questo amore si estende attraverso la capacità di perdonare, di “attraversare il dolore dell’esistenza”, di praticare la pazienza, la giustizia, di esercitare adeguatamente il “potere” di cui si dispone anche nei riguardi del “creato”, esercitando bene la propria libertà, praticando le virtù per dare un senso al proprio modo di essere e di agire, perfezionando la propria capacità di decisione e risoluzione dei problemi orientandosi al bene.
Che cosa è l’amore? Oggi risulta essere un concetto “abusato”; se ne parla tanto, lo si esprime attraverso l’arte, il cinema, la letteratura, la musica, la pittura. Nell’attuale contesto socio-culturale, come teorizzato da tanti pensatori quali Ratzinger, Fromm, e molti altri, si è smarrito dell’amore il suo valore oblativo e catartico, la dimensione della “rinuncia”, della “negazione di sé” per aprirsi e fare autenticamente “spazio agli altri”. L’amore non è solo affetto, gioia, che si traducono in gesti di espansione, baci e abbracci! L’amore, nella sua profondità, non è solo un sentimento, ma un’azione che richiede rinuncia, sacrificio e sopportazione. È la scelta consapevole di “coltivare e raggiungere” insieme il bene, un percorso che si compie con la determinazione di entrambi.
La lettura e la riflessione sui Racconti della Passione di Gesù, narrati nei Vangeli, aiutano a comprendere che amare significa, in ogni momento, “lasciar morire” una parte di sé per far vivere l’altro (cf. Mc cc.14-15; Mt cc. 26-27; Lc cc. 22-23; Gv cc. 18-20).
Questo atto di amore, una volta compreso, cambia la prospettiva sulla vita e sulla realtà.
Imparare l’arte dell’amore significa seguire l’esempio di Gesù, che ha rivelato all’uomo i suoi limiti e le sue potenzialità, permettendogli di affrontare le sfide della vita con saggezza e serenità. In questo contesto, assumono un significato profondo anche i simboli utilizzati per le decorazioni pasquali. L’agnello rappresenta il sacrificio di Cristo Sulla croce; l’uovo simboleggia la “nuova vita”, la resurrezione e il rinnovamento della natura durante la primavera. La croce indica la vittoria di Gesù sul male e sulla morte, mentre il cero pasquale rappresenta la luce di Cristo che illumina il mondo. La colomba simboleggia la pace e l’armonia, mentre il ramo di ulivo ricorda la cessazione della distruzione del diluvio e la riconciliazione con Dio. Il fuoco è segno di purificazione e della vittoria di Gesù, mentre il coniglio, di origine anglosassone, rappresenta la fertilità, l’abbondanza e l’immortalità.
Tutti questi simboli sono strettamente legati ai temi della Pasqua e possono suscitare interesse e stimolare la ricerca e la riflessione.