Esclusivo. Vittorio Sgarbi: “il ‘regime’ dei medici ha di fatto commissariato la politica”

di Bruno Volpe

VITTORIO SGARBI: “IL NOSTRO È DIVENTATO IL ‘REGIME’ DEI MEDICI CHE HANNO DI FATTO COMMISSARIATO LA POLITICA”

“Vedo un modo di procedere autoritario, anche se non percepisco un rischio dittatura. In ogni caso, e questo mi sembra quanto meno discutibile, il nostro è diventato il ‘regime’ dei medici che hanno di fatto commissariato la politica. E questi medici in tanti casi dicono follie, cose assurde che per fortuna sono corrette in corsa. Sono felice che, sia pur con accorgimenti, il ministro Franceschini abbia detto sì alla riapertura dei musei”. Lo dice in questa intervista concessa a Informazione Cattolica il professor Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e opinionista televisivo.

“Il premier Conte non prende decisioni perché ha paura, teme la dittatura dei virologi, perché questa sì che lo è. La maggioranza decide da sola e non ascolta minimamente l’opposizione. Ha un senso tutto questo?”, dice Vittorio Sgarbi.

Sgarbi giudica “incredibile” che la Cei sia andata a negoziare “con il cappello in mano col Governo”. Secondo il professore “doveva far valere i suoi diritti” perché “esiste un concordato e va rispettato. Del resto nei supermercati ci sono file di dieci persone, non vedo per quale ragione la messa debba o possa essere più pericolosa alla salute di un mercato”.

Parlando della sua vita spirituale, il professor Sgarbi confida che è “importantissimo il trascendente perché non si vive, per fortuna, solo del sociale, ma anche nella e della dimensione verticale, del bello e del vero. Tuttavia, la situazione italiana mi sembra molto grave”.

Infatti, secondo Sgarbi, “almeno qui in Italia, Dio è morto. Gli italiani, o parte di essi, sono scesi recentemente in strada e piazza per il 25 Aprile e non per la Santa Pasqua. Una nazione  veramente cattolica, penso alla Polonia, avrebbe fatto valere seriamente le sue buone ragioni”.

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