Il virologo Tarro: “esiste il tentativo di terrorizzare la gente”

 

Il noto virologo professor Giulio Tarro, che curò Giovanni Paolo II dopo l’attentato da una pericolosa infezione, parlando con Informazione Cattolica ha ricordato il suo rapporto con il santo pontefice polacco e parla di scienza e fede, del coronavirus e delle conseguenze per l’Italia.

Giulio Filippo Tarro, messinese, classe 1938, allievo di Albert Bruce Sabin (il virologo che sviluppò il più diffuso vaccino contro la poliomielite), diviene noto al grande pubblico alla fine degli anni ’70 per il ruolo avuto nell’affrontare il cosiddetto male oscuro che colpì Napoli in quegli anni, ed è ritornato alla ribalta mediatica nel 2020, in occasione della diffusione in Italia della pandemia di COVID-19, per le sue affermazioni contrarie agli indirizzi consolidati della comunità scientifica.

Professor Tarro, lei ebbe a curare Papa Giovanni Paolo II dopo l’attentato…

“Si era verificata una brutta infezione. Dopo lo sparo il Papa aveva perduto circa tre litri di sangue. Era ricoverato al Policlinico Gemelli dove ebbe eccellente cura specialmente da parte del chirurgo prof. Castiglione”.

Aveva paura di morire?

“No. Mi disse che si doveva fare la volontà di Dio e affidarsi a lui grazie a Maria. Ricordo che pregava molto. Tuttavia mi colpì il suo lato umano. Pur in un letto di ospedale si interessava delle vicende personali di chi lo curava, degli infermieri e del personale. Non trascurava nessuno e se qualcuno aveva problemi sapeva incoraggiare”.

Che cosa pensava della medicina e della scienza?

“Che devono fare il loro corso, nel rispetto di principi di morale e di etica e che non tutto quello che è clinicamente o scientificamente possibile, è lecito. Ma la sua idea era che medicina e fede potessero, anzi dovessero, camminare di pari passo, senza nessuna preponderanza reciproca”.

Pregava?

“Si ed anche molto. E quando lo faceva, le volte in cui lo ho visto, si estraniava”.

Veniamo alla stretta attualità. Lei è un noto virologo. Possiamo dire che almeno qui da noi l’epidemia sia cessata?

“Certo. Ma io lo avevo anticipato da tempo che col caldo a maggio o giugno sarebbe finita. Adesso lo afferma il professor Zangrillo, che ha ragione, e lo attaccano”.

Si fa del terrorismo, magari a livello inconscio?

“Questo tentativo di terrorizzare la gente esiste ed ha ragione il prof. Zangrillo. Aggiungo che si sono esagerate le cose da noi. Prima di tutto non è vero che tutti i morti sono deceduti per via del Covid, basta leggere i dati ufficiali. Poi vista la dimensione del fenomeno, bastava chiudere solo le parti del nord e non tutto il Paese dove il contagio era minimo. Ora ne paghiamo le conseguenze”.

Stress e paura incidono sulla salute?

“Innegabile. Lo dice la medicina che un organismo maggiormente sereno e meno stressato reagisce con maggior vigore e si danneggia meno”.

Bruno Volpe

 

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Ha ragione il prof Tarro. Il terrore psicologico che hsnno inculcato alla gente è piu dannoso del covid .Prima con i guanti. poi con le mascherine e poi con il distanziamento .Vorrei ricordare che a Bari in piena emergenza sono arrivate per il Papa 40.000 persone da ogni dove in centro e non si è verificato nessun caso di covid .Era il 23 febbraio .I primi casi si sino verificati a fine marzo. da coloro chevsino scappati da Milano .Sono state penalizzate 17 regioni inutilmente..I danni adesso chi ce li paga?

Da noi in Italia, I pezzi grossi non pagano mai.
Questo Governo di incapaci con a capo un incapace, a causa di un virus è riuscito dove nessuno era stato capace, e cioè, a distruggere completamente la nostra economia a colpi di decreti demenziali e promesse da truffatore professionista.
Spero se non andrà in galera, che possa pagarla in altro modo.
Per evitare questa catastrofe, sarebbe bastato isolare soltanto le zone più colpite e fare subito le autopsie ai primi deceduti.