Il Patriarca di Mosca: “trasformare Hagia Sophia in una moschea è attacco all’intera civiltà cristiana”

di Angelica La Rosa

IL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL I (CIRILLO), SI OPPONE FERMAMENTE ALLA TRASFORMAZIONE DELLA BASILICA TURCA DI SANTA SOFIA IN UNA MOSCHEA

Il patriarca di Mosca, Kirill I (Cirillo), si oppone fermamente alla trasformazione della Basilica turca di Santa Sofia in una moschea. “Sarebbe un attacco contro l’intera civiltà cristiana”, ha detto in una dichiarazione.

Il Patriarca russo ricorda che la storia del cristianesimo in Russia è direttamente correlata a questo tempio.

Sentendone narrare le bellezze il Principe Vladímir I di Kiev, detto il Santo o il Grande, Gran Principe di Kiev dal 969 alla morte, si convertì al Cristianesimo e realizzò il cosiddetto “battesimo della Rus'” nel 988.

Per questo ogni ortodosso russo rimane legato al grande santuario cristiano di Istanbul che, per secoli è stato anche la principale fonte di ispirazione nel plasmare la spiritualità russa.

“Spero che la ragionevolezza del governo dello stato turco prevalga”, ha scritto il primate della Chiesa ortodossa russa. Kirill auspica “il mantenimento dello stato attuale e neutrale di Hagia Sophia, uno dei più grandi capolavori della cultura cristiana, il tempio che è un simbolo per milioni di cristiani in tutto il mondo. Così contribuirà a un ulteriore sviluppo delle relazioni tra i popoli di Russia e Turchia e al rafforzamento della pace e della riconciliazione tra le religioni”.

Sebbene riconosca che le relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Costantinopoli a volte sono state molto difficili, Kirill ha spiegato che occorre bloccare “ogni tentativo di umiliare o calpestare l’eredità millenaria della Chiesa di Costantinopoli e il popolo russo”.

Secondo Kirill, la minaccia a Santa Sofia è una minaccia per l’intera civiltà cristiana e, quindi, “per la nostra spiritualità e storia”. E avverte che il dovere di ogni stato civilizzato è quello di mantenere l’equilibrio e mitigare le contraddizioni nella società, non acuirle, promuovere l’unità delle persone e non dividerle.

L’onorevole Vito Comencini (nella foto), deputato della “Lega Salvini Premier” ha portato la questione in Parlamento.

A seguire il suo intervento integrale.

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È un atto politico reazionario questo di Erdoğan in base alle ragioni di una crisi sociale del suo sostegno, che lui cerca di recuperare stimolando falsi e settari sentimenti egoistici di appartenenza o di appropriazione, di più, un depistaggio ed una provocazione internazionale. La Russia lo sta affrontando in Libia, e l’Iran in Siria. Lui gli risponde così, con una provocazione stupida.

Il Patriarca si dimentica però di dire che Santa Sofia è già stata moschea per cinque secoli (non cinque anni), prima che il laicista e modernista Ataturk la trasformasse in un museo. Ma in ogni caso quel che è inconcepibile è che il medesimo auspichi il mantenimento dello “status quo” (e perchè non magari la sua trasformazione in una spa di lusso con ristoranti e discoteche? O in un centro commerciale?); preferisce che quel capolavoro rimanga un cimitero (perchè i musei sono i cimiteri delle culture) anzichè ridiventare un tempio ove si loda e si prega il Dio vivente, che essendo unico è lo stesso Dio che dovrebbe pregare e adorare anche lui, pur se lo chiama nella sua lingua in modo diverso.

ragionamento fasullo…e ipocrita…allora che la si riconsacri chiesa cristiana…ogni pietra di quella basilica trasuda cristianesimo…l’Islàm l’ha solo sciacallata.

Se il Dio Cristiano è lo stesso di quello Mussulmano quale ragione giustificherebbe riportare il tempio al culto religioso come moschea piuttosto che come chiesa?

Prima di quei 5 secoli Santa Sofia era cristiana. Era stata costruita dai cristiani. Gli Ottomani hanno conquistato la città con la guerra e il sangue, ma i cristiani erano là ben prima di loro. Sarebbe stato un bel gesto invece restituire Santa Sofia ai cristiani, anche se sono ora una minima parte.

Perché solo i ottomani hanno conquistato con la guerra e sangue???!!! E i cristiani no???!!! Abbiamo dimenticato le crociate??!! Visto che siamo nella polemica religiosa non diciamo eresie

Credo che a chiunque se gli occupano la casa pretenderebbe di riaverla subito. S.Sophia era bizantina, costruita dai cristiani ortodossi, ma i musulmani non hanno rispetto di nessuna religione, lo dicono, ma non lo fanno e trovano ogni pretesto per alterare la realtà. Il sultano Erdogan, non solo è contestato in Turchia, ma si sta attirando gli accidenti della Russia e del mondo bizantino. Sapere le origini è importante e non c’è bisogno di tirare in ballo le crociate che furono spedizioni per una difesa di luoghi ritenuti “ santi” per chi era cattolico e non terra di conquista come invece il mondo Ottomano cercava e ha cercato di fare con le loro invasioni estendendosi nell’europa sud-orientale all’asia-occidentale e al Nord Africa. 8 crociate dalla durata media da due a quattro anni contro 623 anni di invasioni e guerre musulmane.

Se ragioniamo in questo modo allora la Grande Moschea di Cordova ora convertita in cattedrale di Maria Santissima dovrebbe essere restituita ai musulmani, e così via. Se tornassimo allo status pre-1400 allora dovremmo sradicare il Cristianesimo (e i cristiani) dal continente americano (portato anch’esso in punta di spada e a prezzo di genocidi) e sicuramente i popoli di laggiù starebbero molto meglio, come starebbe meno peggio l’Europa che allora considerava il Cristianesimo in modo ben più serio di quanto non faccia oggi. A me comunque interessava solo sottolineare il fatto che un luogo come Santa Sofia sia molto più adatto ad essere utilizzato a fini di culto (che è quello per cui era nato) che non a meri fini di “turismo” profano, sacrilego, ignorante e volgare, e il fatto che al Patriarca di Mosca si sia aggiunto oggi anche il Pontefice con la medesima richiesta mostra solo la degenerazione e la decadenza irreversibile a cui siamo giunti.