Con “Hezbollah” in Occidente parecchi flirtano impunemente ma…

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ridacchiava nel 2017 mentre minacciava di bombardare i depositi di nitrati di ammonio trasformandoli in una forma di “bomba nucleare” contro i civili che vivono vicino al porto di Haifa in Israele.

Degli 800 mila abitanti se ne sarebbero potuti uccidere a decine di migliaia diceva compiaciuto. Il video nel caso lo trovate su The Middle East Media Research Institute (MEMRI).

Gli effetti di cosa significasse lo abbiamo tragicamente visto con l’esplosione del magazzino che a Beirut conteneva 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio che erano state confiscate da una nave.

Che nel/nei magazzini ci fossero anche armi è ancora da dimostrare fatto sta che dopo l’orribile disastro tre misteriosi voli sono arrivati ​​da Teheran.

Hezbollah, con cui in Occidente parecchi flirtano impunemente, conservava tre tonnellate di nitrato di ammonio, l’esplosivo che si ritiene essere alla base della mega esplosione di Beirut, in un magazzino a Londra.

Lo scoprirono l’MI5 e la polizia metropolitana di Londra nel non lontano 2015. Lo stesso gruppo terroristico libanese aveva immagazzinato centinaia di chilogrammi di nitrato di ammonio nella Germania meridionale, che sono stati scoperti all’inizio di quest’anno grazie al Mossad.

I terroristi sostenuti dall’Iran non esitano nel massacrare civili e gestiti la popolazione scudo umana.

Andrebbe rimarcato che conoscendo la verità a nessuno, nemmeno a Hezbollah, è venuto in mente di accusare Israele per il disastro libanese.

A quello ci hanno pensato in Occidente, anziché ringraziare Israele, visto che senza l’efficacia dei servizi israeliani quello che è successo nella dilaniata Beirut sarebbe potuto capitare ad Haifa, Londra o a Berlino.

Intanto, si può pensare quello che si vuole, qui non esattamente bene, del presidente francese Emmanuel Macron ma mentre gli altri parlano lui è salito su un aereo per recarsi sul luogo dell’immane tragedia di Beirut.

Durante la visita ha espresso il cordoglio suo e del popolo francese, mentre per la strada la gente gli chiedeva la fine del regime lui non ha lesinato critiche alla classe dirigente libanese e ha promesso aiuti, ma nessun assegno in bianco a quella banda di corrotti.

E così si è accreditato quale coordinatore della cooperazione europea e internazionale.

Una buona azione e una mossa astuta, ed è così che si fa.

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