L’induismo non è una “religione  di pace”. Altri morti e disordini in India

A Karnataka, in India,  a seguito delle violenze scatenate da un post considerato offensivo per la “religione  di pace”, si registrano 145 arrestati, 3 morti accertati, decine di feriti, tra cui almeno 50 poliziotti.

Nelle violenze di Bengaluru, che gli inquirenti ritengono ben organizzate, sono stati appiccati incendi, sono state lanciate bombe molotov e grosse pietre utilizzate per la distruzione di proprietà di tanta povera gente che deve anche far fronte agli effetti della pandemia.

Più di 300 veicoli sono stati bruciati.

I media se ne occupano quando i governi (specie se sgraditi) tardivamente reagiscono ma tutto il mondo è Paese: i dettami sono immodificabili, la demografia fa il suo corso, l’ipocrisia impera.

 

Lorenzo Capellini Mion

 

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