Ddl Zan sull’omofobia: le ragioni di un “NO” per la libertà di tutti

Cosa rischia la libertà di espressione se verrà approvato un disegno di legge che crea un nuovo reato d’opinione?

Qual è il punto di vista del femminismo italiano su un ddl che introduce nella legislazione il concetto di genere e di auto percezione di sé sganciata completamente dal dato biologico?

Sarà ancora concessa l’agibilità politica a coloro che sostengono l’esistenza di due sessi e il diritto del bambino alla madre e al padre o saranno imbavagliati come dimostrano gli attacchi furibondi subiti dalla Rowling (l’autrice di Harry Potter) dopo che ha osato mettere in discussione il fatto che i transgender fossero donne?

Un reato che non viene di fatto definito dal legislatore, che interpretazioni potrà avere da parte della magistratura?

A queste ed altre domande relative ai pericoli e criticità insiti nel ddl Zan sull’omotransfobia risponderanno, in un confronto al di là delle parti, intellettuali e giornaliste femministe, giuristi e rappresentanti dell’associazionismo familiare.

Il salone dell’arcivescovado a Lucca, mercoledì 9 settembre, alle ore 17.30 ospiterà il primo dibattito tra sensibilità diverse dal titolo Ddl Zan dissenso informato, le ragioni di un “NO” per la libertà di tutti.

Un fronte eterogeneo che si ritrova sul terreno della libertà d’espressione, argomenterà le sue posizioni attraverso gli interventi di:

Alfredo Mantovano – magistrato e vice-presidente del centro studi Rosario Livatino

Marina Terragni – scrittrice, giornalista, attivista femminista e autrice del blog FemminileMaschile

Monica Ricci Sargentini – giornalista del Corriere della Sera e esperta di maternità surrogata e autrice di coraggiose inchieste sul barbaro mercato dell’utero in affitto

Massimo Gandolfini – neurochirurgo e presidente del Family Day.

Moderatore: Emmanuele di Leo – presidente di Steadfast onlus

 

Associazione Family Day – Difendiamo i Nostri Figli

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