Dio ha creato la vita umana nei generi maschile e femminile, per rivestire ruoli diversi e complementari

Nella Sua onnipotenza è piaciuto a Dio creare per amore la vita umana nei generi maschile e femminile. Maschio e femmina ci creò e alla donna è stato attribuito da Dio un ruolo di pari importanza rispetto a quello dell’uomo.Uguaglianza e diversità non sono termini in contrasto giacché uomo e donna sono entrambi e ugualmente chiamati a collaborare con Dio alla realizzazione del progetto d’amore, ma pensati per rivestire ruoli diversi e complementari. Spetta alla donna, per natura, partorire i figli come spetta esclusivamente agli uomini diventare mariti o sacerdoti!

Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) chiarisce in proposito:«l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altro: non già che Dio li abbia creati a metà o incompleti; li ha creati per una comunione di persone, nella quale ognuno può essere aiuto per l’altro, perché sono ad un tempo uguali in quanto persone e complementari in quanto maschio e femmina. Nel matrimonio Dio li unisce in modo che, formando una sola carne, possano trasmettere la vita» (n. 372).

Come esseri umani non abbiamo soltanto il compito di cooperare con Dio nel generare nuova vita, ma siamo chiamati anche a prenderci cura del prossimo e a tutelare il creato.  È ancora il Catechismo che spiega:«nel disegno di Dio, l’uomo e la donna sono chiamati a dominare la terra come amministratori di Dio. Questa sovranità non deve essere un dominio arbitrario e distruttivo. A immagine del Creatore, che ama tutte le cose esistenti, l’uomo e la donna sono chiamati a partecipare alla Provvidenza divina verso le altre creature. Da qui la loro responsabilità nei confronti del mondo che Dio ha loro affidato» (n. 373).

Il Magistero della Chiesa insegna il rispetto per la donna e per la donna sposa, ne promuove la difesa e ne tutela la dignità dichiarandosi contrario alla poligamia e all’infedeltà. Anche il ruolo delle donne nella Chiesa è determinante. Fin dai tempi apostolici, infatti, «ci furono vergini e vedove cristiane che, chiamate da Signore a dedicarsi esclusivamente a lui in una maggiore libertà di cuore, di corpo e di spirito, hanno preso la decisione, approvata dalla Chiesa, di vivere nello stato rispettivamente di verginità o di castità perpetua per il regno dei cieli» (CCC, n. 922).

Sono tanti poi i personaggi femminili,dei quali molto si è scritto, che sono presenti nella Bibbia e le cui azioni sono state rilevanti per la storia della salvezza. Non è possibile, però, per la Chiesa cattolica che una donna diventi sacerdote! Lo ha stabilito Gesù stesso, il quale «ha scelto uomini per formare il collegio dei dodici Apostoli, e gli Apostoli hanno fatto lo stesso quando hanno scelto i collaboratori che sarebbero loro succeduti nel ministero. Il collegio dei Vescovi, con i quali i presbiteri sono uniti nel sacerdozio, rende presente e attualizza fino al ritorno di Cristo il collegio dei Dodici. La Chiesa si riconosce vincolata da questa scelta fatta dal Signore stesso. Per questo motivo l’ordinazione delle donne non è possibile» (CCC, n. 1577).

Questo dell’ordinazione sacerdotale, ad esclusivo appannaggio degli uomini, è un tema dibattuto e di cui le ragioni non sono sempre comprese profondamente, ma la Chiesa si è espressa a riguardo in termini inequivocabili. Al fine di affermare la diversità e insieme la necessaria complementarità di uomo e donna ne ha dichiarato in termini in molto chiari anche il fondamento antropologico e sociale:«L’armonia della coppia e della società dipende in parte dal modo in cui si vivono tra i sessi la complementarità, il bisogno vicendevole e il reciproco aiuto» (CCC, n. 2333).

 

Maria Luisa Donatiello

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Anche il Profeta di Allah definisce la donna ” il ventre dell’islam.”
Non l’uomo, anzi.
“Se 2 di voi fanno questo siano tolti di mezzo”.
Dal Corano.