L’Inquisizione è stata una risposta della Chiesa agli eccessi degli eretici

Rino Cammilleri nel libro “Ma l’Inquisizione ha fatto anche cose buone? – Il Kattolico 5” (Fede & Cultura, Verona 2020, pp. 140) raccoglie quaranta articoli pubblicati negli ultimi anni sulla rivista mensile di apologetica “Il Timone”, fondata dal prof. Gianpaolo Barra e ora diretta da Lorenzo Bertocchi.

Il “Kattolico” (è anche conosciuto così il giornalista e scrittore siciliano)racconta con stile divulgativo ma allo stesso documentato come stanno veramente le cose nella storia della Chiesa, al di là della vulgata dominante (il sottotitolo del volume è appunto: “Spunti per stimolare l’approfondimento”).Si parte naturalmente dall’Inquisizione medievale (XII-XVI secolo)che, scrive Cammilleri, a differenza delle dittature del XX e XXI secolo, oltre che delle democrazie di facciata di oggi, anche europee, «almeno garantiva un regolare processo ai suoi imputati» (p. 58). Nel pezzo “Morte di un inquisitore” (pp. 58-60), per esempio, si parla di un religioso piemontese, padre Bartolomeo da Cervere (1420-1466), noto inquisitore ma anche santo. La Chiesa ne celebra la memoria facoltativa (è Beato) ogni 13 ottobre, anche perché è morto martire, assassinato presso Cervere (Cuneo) nel 1466 da un manipolo di Valdesi.

Per il resto troviamo nel libro la dimostrazione del mito della Sicilia “tollerante” sotto la dominazione araba (827-1091), la confutazione dei misfatti criminali dell’Inquisizione e del carattere “criminale” delle crociate condotte dai cristiani, il Medioevo delle streghe e dei roghi degli eretici: insomma, tutti i miti della “leggenda nera” sono riveduti e corretti dal Kattolico con testi agili e brillanti.

Per leggere il testo integrale della recensione al libro di Rino Cammilleri, pubblicata sul n. 5 del maggio 2020 della rivista mensile “Il Borghese”, clicca qui.

 

Giuseppe Brienza

 

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