Esclusivo, Monsignor Frisina: “nella liturgia bisogna evitare le canzonette”

Esclusivo, Monsignor Frisina: “nella liturgia bisogna evitare le canzonette”

Di Bruno Volpe

Dalla prima domenica di Avvento è entrato in vigore il messale romano nella sua nuova traduzione, la terza.

Le novità maggiormente significative sono nella preghiera eucaristica, nel Confiteor, nel Gloria e nel Padre Nostro.

Ovvio che le modifiche delle preghiere abbiamo una ricaduta sulla musica. Lo abbiamo chiesto al grande compositore, musicista e direttore del Coro della Diocesi di Roma Monsignor Marco Frisina.

Monsignor Frisina, dal punto di vista musicale che cosa succede?

“Basta leggere il messale per rendersene conto. Nello stesso messale sono presenti le note dei canti e non vedo grandi mutamenti”.

Nel Padre Nostro c’è un’aggiunta in più…

Semplice, si fa una sillaba musicale in aggiunta. Stessa cosa succede nel Gloria, un accento in più. Tuttavia occorre tempo per abituarsi”.

In alcune chiese i fedeli hanno recitato e cantato il Padre Nostro alla vecchia maniera…

“Normalissimo, ci vorrà del tempo per abituarsi a questi cambiamenti. Nella storia della liturgia è sempre accaduto. Non mi spaventa”.

Periodo di Avvento, che cosa suonare per essere fedeli al tempo liturgico?

“Evitare le canzonette, ma utilizzare le giuste melodie della grande letteratura musicale, penso al repertorio di Bach, Perosi o gregoriano”.

Una ottima scrittrice e disegnatrice di Bari, Rossella Cea ha da scritto un libro che riguarda Rachmaninoff, che ne pensa?

“Intanto complimenti per la scelta che denota cultura e capacità. Rachmaninoff è un eccellente musicista di anima e origine slava che si è aperto sapientemente alla modernità e all’Occidente. In chiave religiosa è possibile utilizzarlo, ad esempio è pensabile attingere ai suoi eccellenti vespri della divina liturgia ortodossa di San Giovanni Crisostomo”.

 

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