Per i laicisti il manuale di bioetica del cardinal Sgreccia contiene “pericolose e inquietanti affermazioni”

LA CRITICA MOSSA CONTRO LA BIOETICA DEL CARDINALE ELIO SGRECCIA E’ L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI UNA SOCIETA’ INTOLLERANTE NEI CONFRONTI DEL CRISTIANESIMO.

Di Emanuela Maccarrone

Le istituzioni ‘civili’ delle attuali società contemporanee predicano e celebrano i diritti umani, ribadendone l’importanza e non facendo altro che ricordare all’umanità le barbarie compiute, in passato, da certi regimi totalitari e anti democratici.

Tuttavia gli esponenti delle attuali democrazie nel fare ciò si contraddicono in pieno. L’ultimo fatto clamoroso, che fa gridare allo scandalo, è stato denunciato dal Centro Studi Rosario Livatino.

Ancora una volta la vittima è qualcuno che ha l’unica “colpa” di aver professato la dottrina cristiana. Il Centro Studi ha denunciato gli scorretti commenti, da parte di alcune testate giornalistiche, nei confronti di una docente dell’Università Europea di Roma per aver scelto, come strumento di didattica, il manuale di bioetica del cardinale Elio Sgreccia.

Come ha fatto notare l’istituto, l’uso di questo manuale “in 32 anni ha costituito il riferimento per l’insegnamento della bioetica in decine di università, pure di impostazione laica; fin quasi alla sua morte, nel giugno 2019, Sgreccia ha girato il mondo per convegni e conferenze. Sui suoi contenuti si sono formate schiere di studenti e di docenti, che hanno apprezzato lo sforzo di collegare etica, antropologia e dati scientifici, sulla base dell’originale impostazione personalistica”.

La critica mossa contro la docente in questione è di aver trattato argomenti quali “l’atto coniugale è di per sé idoneo alla generazione della prole, o che il nascituro ha diritto di nascere essendo il diritto di nascere il primo di tutti i diritti, o che il medico gode del diritto di obiezione di coscienza in caso di aborto”.

Argomenti che a parere di qualcuno sono “pericolose e inquietanti affermazioni” e che hanno sollevato interrogativi del tipo “la Chiesa cattolica è giusto che insegni apertamente a contrastare le leggi? […]. E’ corretto formare giovani psicologi rivestendoli di un’educazione vetero-cattolica, paternalistica e, oserei dire, dittatoriale?”.

Come hanno sottolineato dal Centro Studi Livatino, questo modo di agire incide illegittimamente sulle libertà tutelate dalla Costituzione, attraverso gli articoli 18, 19 e 33, vale a dire la libertà di professare la propria fede religiosa, la libertà di opinione e la libertà d’insegnamento.

L’importante contributo del cardinale Sgreccia nella bioetica è fondamentale e autorevole. “Elio Sgreccia, infatti, anche senza condividere il suo pensiero, ha costituito un innegabile punto cardine per la nascita e lo sviluppo di quella disciplina così complessa e oggi così diffusa, e spesso maneggiata anche da parte di chi non ha la sensibilità umana o la preparazione tecnica multidisciplinare necessaria, quale è la bioetica”.

Questi spiacevoli fatti continuano ad alimentare le perplessità riguardo l’attuale rapporto tra lo Stato, inteso nella sua generalità, e la Chiesa. Sembra quasi che la società, per anni, abbia ‘represso’ il suo odio nei confronti del Cristianesimo, facendolo esplodere nell’attuale momento storico, in cui tutto ciò che è sempre stato legittimo viene messo in discussione, a cominciare dalla fede e dai diritti.

Si ha la pretesa di accusare il Cristianesimo di autoritarismo, mentre, come sappiamo, è una religione che ha come principio fondamentale il libero arbitrio, pertanto, una religione che non ha la pretesa di imporsi, al contrario dei veri dittatori che predicano in nome di un ’apparente’ democrazia.

Si parla e si fa propaganda in nome di un falsa democrazia che invece nasconde un regime intollerante e discriminatorio. Un regime che vuole indirizzare le opinioni verso un unico pensiero e che è pronto a censurare la libertà dei contrari, i cristiani per primi.

 

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