Quei preti che urlano verso chi vuol fare la Comunione in ginocchio e in bocca e non in piedi e sulla mano

INVECE DI RICHIEDERE LA CONVERSIONE DEI CUORI URLANO VERSO CHI NON SI SANIFICA LE MANI O NON PORTA BENE LA MASCHERINA

Di Padre Giuseppe Tagliareni

III Domenica T.O. Anno B.

Non solo i singoli, ma l’intera città è sottoposta al giudizio di Dio.

Ninive era una città corrotta e violenta e Dio decise un castigo esemplare. Ma prima mandò il profeta Giona, riluttante, a preannunciare la distruzione della città, se non avessero cambiato vita. Essi credettero al profeta e fecero penitenza. La città fu risparmiata.

Oggi, lo stesso fanno i sei veggenti di Medjugorje; ma ben pochi li ascoltano. “Il tempo si è fatto breve”, dice S. Paolo, “passa infatti la figura di questo mondo!” (1Cor 7,29.31) e presto saremo chiamati al giudizio dell’Eterno. Beato sarà chi avrà fatto la volontà di Dio, libero da lacci e conti in sospeso.

Purtroppo, oggi si vive come se Dio non ci fosse, attaccati a questo povero mondo e ai suoi beni fasulli e passeggeri, come la salute e i soldi. Troppi preti, invece di richiedere la conversione dei cuori, più spesso urlano verso chi non si sanifica le mani o non porta bene la mascherina o chi chiede di fare la S. Comunione in ginocchio e in bocca e non in piedi e sulla mano.

Questo è l’annunzio di Gesù: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». E perché arrivi a tutte le genti, chiama i primi discepoli a diventare “pescatori di uomini”. Lo fa ancora oggi, perché il Vangelo risuoni a tutti i popoli.

Oggi vogliono che non si facciano proseliti. Ma senza Cristo, ci si può salvare?

 

***

Sua Eminenza il Cardinale Robert Sarah (nella foto), Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti, introducendo il libro di don Federico Bortoli “La distribuzione della comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali” (Cantagalli), tra le altre cose ha ricordato che Santa Madre Teresa di Calcutta, religiosa eccezionale che nessuno oserebbe trattare da tradizionalista, fondamentalista o estremista, la cui fede, santità e dono totale di sé a Dio e ai poveri sono da tutti noti, aveva un rispetto ed un culto assoluto verso il Corpo divino di Gesù Cristo. Certamente, ella toccava quotidianamente la “carne” di Cristo nei corpi deteriorati e sofferenti dei più poveri dei poveri. Eppure, riempita di stupore e di rispettosa venerazione, Madre Teresa si asteneva di toccare il Corpo transustanziato del Cristo; piuttosto ella lo adorava e lo contemplava silenziosamente, rimaneva per lungo tempo in ginocchio e prostrata davanti a Gesù Eucaristia. Inoltre, ella riceveva la Santa Comunione nella sua bocca, come un piccolo bambino che si lasciava umilmente nutrire dal suo Dio. La Santa si rattristava ed era in pena allorché vedeva i cristiani ricevere la Santa Comunione nelle loro mani. In più ella affermò che, secondo quanto era di sua conoscenza, tutte le sue sorelle ricevevano la Comunione soltanto sulla lingua. Non è questa l’esortazione che Dio stesso rivolge a noi: «Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto; apri la tua bocca, la voglio riempire»? (Ps 81,11).

L’Angelo a Fatima diede la comunione ai pastorelli in ginocchio e sulla lingua, così la riceveva San Giovanni Paolo II, così fanno tanti altri che vogliono pienamente rispettare la Presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata, cosa spiritualmente non possibile ricevendola in piedi e sulla mano!

(Angelica La Rosa)

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Dai documenti storici risulta senza alcun dubbio che nei primi sette/otto secoli della Chiesa i fedeli ricevevano la Santa Comunione in piedi e sulla mano. Si è tornati alla tradizione più antica, conservando anche quella più recente della ricezione della Santa Particola direttamente in bocca. Mi attengo alle disposizioni della Conferenza Episcopale Italiana del 1989. Per me, il riferimento è quello.