“Quello che accade alla Chiesa tedesca è sia scisma che eresia”

DUE PORPORATI PARLANO DI “ERESIA” ED “ESAME DI COSCIENZA” PER LA CHIESA TEDESCA. SONO I CARDINALI BRANDMÜLLER E CANTALAMESSA

Di Emanuela Maccarrone


Le posizione controverse dei cattolici tedeschi hanno sempre più fatto capire che l’unità all’interno della Chiesa cattolica è fortemente in bilico. A confermare questa verità è stato recentemente il cardinale Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio comitato di Scienze storiche.

In un’intervista concessa al ‘Il Messaggero’, il cardinale ha parlato di scisma. Il prelato ha spiegato che “tecnicamente possiamo parlare di scisma quando è in atto un processo che porta a distaccarsi dalla comunione gerarchica, dal Papa”.

Secondo il porporato lo scisma “è la negazione della comunione gerarchica al vescovo o al Papa, cosa che sta succedendo sotto i nostri occhi, basta vedere anche le dichiarazioni o le prese di posizioni di tanti vescovi tedeschi”.

Infatti, per il cardinale le posizioni insistenti su alcune questioni, quali il sacerdozio femminile, la comunione ai risposati divorziati, la accettazione dell’omosessualità, la benedizione delle coppie gay, sono inconciliabili con le verità della fede cattolica.

Nel caso tedesco non si può parlare solo di scisma, ma anche di eresia. Il porporato ha specificato che “in questo caso abbiamo anche il dissenso a livello dogmatico sulle verità di fede. Cosa che implica il delitto di eresia. Quello che accade in Germania è sia scisma che eresia sotto il profilo dogmatico”.

Sulla questione è intervenuto anche il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia. Il porporato ha parlato della fratellanza in Cristo e ha colto l’occasione per riprendere la difficile situazione che sta attraversando la Chiesa Cattolica.

Cantalamessa ha ribadito l’importanza della fratellanza per tutti i membri che costituiscono la Chiesa perché chiunque “accolga i suoi insegnamenti è per Gesù fratello, sorella e madre”. I discepoli non condividono con Gesù soltanto l’insegnamento “ma anche il suo Spirito, la sua vita nuova di risorto”. In tal senso, il porporato ha sottolineato che “la fraternità universale comincia, per noi, con la fraternità nella Chiesa Cattolica”. Fraternità che è stata spezzata dalle divisioni interne. Perché “la tunica di Cristo è stata fatta a pezzi dalle divisioni tra le Chiese” e “ogni pezzo della tunica è spesso diviso, a sua volta, in altri pezzi”.

Per il cardinale la causa di queste divisioni risiede nell’interesse di una parte della Chiesa per il “regno di questo mondo” che, sostituendo il Regno dei Cieli, è diventato più importante. Questa grave mancanza necessita di “un serio esame di coscienza”.

Per il porporato una parte della Chiesa cattolica avrebbe perso il senso della sua missione per seguire la politica che “prende il sopravvento su quella religiosa ed ecclesiale e sposa una ideologia, dimenticando completamente il valore e il dovere dell’obbedienza nella Chiesa”.

Il cardinale ha spiegato che questa tendenza all’ideologia esisteva già ai tempi di Gesù, con la presenza di quattro partiti: i Farisei, i Sadducei, gli Erodiani e gli Zeloti. Nonostante ciò, il prelato ha ricordato che “Gesù non si schierò con nessuno di essi e resistette energicamente al tentativo di trascinarlo da una parte o dall’altra”.

Le divisioni interne alla Chiesa cattolica, ha dichiarato Cantalamessa, devono indurre i pastori a una presa di coscienza per il bene dei credenti, a chiedersi “dove stanno portando il proprio gregge: se dalla propria parte o dalla parte di Gesù”. Il porporato ha concluso il suo discorso appellandosi all’unità, poiché la divisione è soltanto umana dal momento che “la vera tunica di Cristo, il suo corpo mistico animato dallo Spirito Santo, nessuno la potrà mai lacerare”.

 

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