La neolingua omosessualista diventa ufficiale a Castelfranco Emilia (a guida PD)

L’EURODEPUTATO VINCENZO SOFO (FRATELLI D’ITALIA): “L’ENNESIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO CE LA REGALA LA SINISTRA EMILIANA”

Di Angelica La Rosa

“Da diverse settimane avete visto comparire in alcuni nostri post il simbolo presente nella card (vedi foto), la #schwa, ǝ, a chiusura di alcuni termini usati. Di cosa si tratta? Ecco una breve spiegazione! Il rispetto e la valorizzazione delle #differenze sono principi fondamentali della nostra #comunità e il linguaggio che utilizziamo quotidianamente dovrebbe rispecchiare tali principi. Ecco perché vogliamo fare maggiore attenzione a come ci esprimiamo: il linguaggio infatti non è solo uno strumento per comunicare, ma anche per plasmare il modo in cui pensiamo, agiamo e viviamo le relazioni. Ecco perché abbiamo deciso di adottare un linguaggio più inclusivo: al maschile universale (“tutti”) sostituiremo la schwa (“tuttə”), una desinenza neutra. Questo non significa stravolgere la nostra lingua o le nostre abitudini, significa fare un esercizio di cura e attenzione verso tutte le persone, in modo che si sentano ugualmente rappresentate. E’ un passo importante verso uno dei nostri obiettivi: una società e una comunità #inclusiva, #equa e #coesa!”.

Con questo messaggio la Città di Castelfranco Emilia ha reso ufficiale l’uso, per i social del Comune, della neolingua omosessualista, accolta entusiasticamente dalle “Donne Verdi Europa Verde Milano” che hanno definito il comune “all’avanguardia”, perché ha puntato “su un italiano più inclusivo” (Italiano? Inclusivo?).

“La scelta ricade sull’utilizzo dello Schwa (ə)”, spiegano, “per marcare le forme non binarie, fondamentale per una società in continuo mutamento. Non è un simbolo semplice e familiare, ma sicuramente neutro ed efficace. È un momento in cui si vanno sperimentando collettivamente diverse soluzioni per accompagnare l’innovazione linguistica in una direzione ampia ‘neutra’”.

Come sottolinea molto opportunamente su Facebook l’eurodeputato Vincenzo Sofo (Fratelli d’Italia), membro della Commissione per lo sviluppo regionale, delegato alla commissione parlamentare Cariforum-UE e all’Assemblea parlamentare Euronest, “il Comune di #CastelfrancoEmilia ha infatti deciso di smettere di utilizzare l’italiano per le comunicazioni istutuzionali storpiandolo attraverso l’uso dello “#SCHWA” per annullare i generi sessuali nelle desinenze ed essere così #GENDER FLUID. D’altronde la storia ce lo ha insegnato: le #dittature nascono sempre dalla manipolazione del #linguaggio. E quella del PENSIERO UNICO è la nuova dittatura in arrivo”.

Oltre all’europarlamentare Sofo di Fratelli d’Italia (partito a cui ha aderito il 18 febbraio 2021, in seguito all’appoggio della Lega al Governo Draghi), noto anche per essere il fidanzato della deputata francese Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, ha espresso la sua opinione in materia anche il leghista cattolico Giancarlo Cerrelli.

“Se appariva come pura fantascienza la preconizzata ‘neolingua’, da parte di George Orwell, nel suo celebre romanzo 1984, oggi, purtroppo, è una realtà. Il Comune emiliano Castelfranco Emilia, a guida PD, ha deciso, infatti, di utilizzare una ‘e rovesciata’, lo schwa, sui propri canali social al posto del maschile plurale”, ha commentato Cerrelli. “Se la ‘e’ rovesciata(ə), lo schwa è un simbolo, presente nell’alfabeto fonetico internazionale, in tal caso, è usato con lo scopo ideologico di superare il binarismo di genere e l’uso del maschile plurale. Capita, a volte, di sentire qualcuno affermare che l’ideologia gender non esista, tuttavia, la trovata del Comune di Castelfranco Emilia, conferma, invece, che il gender esiste, eccome! La trovata comunicativa del Comune emiliano è una delle tante declinazioni ideologiche con cui la teoria gender mira a trasformare la nostra cultura e il nostro sentire. D’altra parte è proprio l’Unione europea che spinge – e come potrebbe non farlo dopo la Convenzione di Istanbul – verso la neutralità di genere nel linguaggio. Infatti, è proprio per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue, che l’Italia sulla carta di identità per i minori di 14 anni, o sui moduli di iscrizione a scuola dei bambini, che è tornata la dicitura: ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’, sostituendo i termini: ‘madre’ e ‘padre'”.

Per l’avvocato cassazionista e canonista di Crotone “la neolingua, come anche la legge anti omofobia, sono dispositivi pedagogici volti a determinare un trasbordo ideologico della società verso una società indifferenziata. Si inizia, oggi, con lo schwa, con la trasformazione del linguaggio per poi giungere, finanche, al carcere per chi non si conformerà agli schemi del pensiero unico politicamente corretto. La nostra libertà è in grave pericolo, mentre ognuno di noi è indotto ad essere distratto dalle conseguenze del Covid”.

Un’ultima chicca dall’inclusiva Città di Castelfranco Emilia. Il 13 aprile su Facebook hanno scritto: “Siamo lieti di augurare un felice inizio del periodo di #Ramadan alle concittadine ed ai concittadini di religione musulmana, consapevoli dell’importanza che questo mese di digiuno riveste per l’intera #comunità“.

Secondo voi hanno usato lo stesso linguaggio inclusivo per augurare la Buona Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo ai concittadini di religione cristiana?

“Buona Pasqua a tutti noi e, soprattutto, a tutti quelli che in questi giorni sono impegnati a garantire la nostra #sicurezza, a tutto il personale sanitario e a tutti i #volontari che, senza sosta, lavorano per far si che questo periodo complicato finisca presto. A loro, oltre agli auguri, inviamo un immenso abbraccio collettivo!”. Eliminato ogni riferimento a Gesù Cristo, alla religione cristiana e nessuna importanza rivestita dalla Santa Pasqua per la #comunità. Per la cronaca nella foto che accompagnava il post nessuna immagine religiosa ma tre uova di pasqua e un… tortellino.

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