Essere di Gesù è pericoloso, il potere dominante non lo sopporta

L’Eucaristia è la caparra della vita eterna, oltre che cibo e medicina. Beati quelli che la prendono!

Di Padre Giuseppe Tagliareni

“Scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samaria” (At 8,1).

Ma questa dispersione giovò alla causa del Vangelo, perché diede di poter annunziare ad altri Gesù morto e risorto.

Filippo, uno dei sette diaconi, “sceso in una città della Samaria, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva” (vv.5-6).

I segni erano guarigioni e liberazioni dal Maligno: come era avvenuto con Gesù, lo stesso avveniva ora nel suo nome. Questo dimostrava a sua presenza viva e operante.

Come poteva Filippo fare prodigi in nome di un morto? Quel Gesù che tutti sapevano esser morto di croce, era dunque, vivo.

Saulo intanto, non contento della morte di Stefano, entrava nelle case e faceva arrestare coloro che avevano aderito alla fede. Essere di Gesù è pericoloso, perché il potere dominante non lo sopporta e usa a volte le maniere forti.

Il Padre ha mandato il Figlio per darci la vita eterna. È Lui che ci attira a Gesù. E Gesù non desidera che fare la volontà del Padre.

“Questa è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

L’Eucaristia è la caparra della vita eterna, oltre che cibo e medicina. Beati quelli che la prendono!

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