Shemà. Commento al Vangelo del 24 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 6, 60-69

sabato 24 Aprile 2021

La durezza delle parole che Gesù proferisce, dal punto di vista degli ascoltatori di Gesù, è comprensibile perché già ieri abbiamo considerato come Gesù interpreti in modo del tutto innovativo quello che per la Torah è la custodia della vita attraverso le molteplici indicazioni della Legge, affermando che mangiare il pane della vita è mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Gesù è consapevole di questo, infatti risponde allo scandalo provocato con le sue parole, quasi per dare una spiegazione e tranquillizzare gli animi dei suoi seguaci, affermando che le sue parole sono spirito e sono vita, e quindi riguardano un altro piano interpretativo rispetto a quello pratico della Legge, infatti, lo dice in modo esplicito, Gesù desidera fare un discorso di carattere spirituale. Certamente è il linguaggio concreto di Gesù a scandalizzare, ma, di fatto, attraverso questo linguaggio concreto Egli ci mostra che lo Spirito e le realtà spirituali non sono realtà astratte e non possono essere spiegate, ma vissute, per questo si possono comprendere con un linguaggio concreto. Ma occorre che le realtà dello Spirito siano realtà della vita, dell’esperienza, allora si può capire il discorso di Gesù, come ogni discorso spirituale, cioè che venga dallo Spirito di Dio. Questa caratteristica di concretezza, di corrispondenza nella vita, è tipica del mondo religioso e mistico, e potremmo dire che, quello che oggi il Vangelo intende trasmettere, è che per i cristiani, per la comunità che Giovanni formava al seguito di Gesù, l’eucaristia era il modo per essere in contatto diretto con Dio in modo spirituale, ma anche concreto, nella carità, nell’amore tra credenti. Comprendiamo allora che, o le parole di Gesù si qualificano come spirito e vita, e quindi sono vita nello spirito, oppure sono incomprensibili, anzi inconcepibili. Infatti, di fronte alla libertà che i discepoli sperimentano grazie all’invito di Gesù ad andarsene anche loro perché riconosce che il suo linguaggio è duro, Pietro potrà affermare, anche a nome nostro, oggi: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Che lo Spirito Santo ci doni di vivere l’esperienza di Dio, di conoscere, come hanno conosciuto Pietro e gli apostoli, perché conoscere, nella Bibbia, non è mai una realtà solo intellettuale, ma anche concreta, che ha a che fare con l’esperienza, con la vita. Che anche per noi, oggi, l’eucaristia sia un fare esperienza dell’amore spirituale che unisce i credenti tra loro e tra loro a Dio Trinità. Lo Spirito Santo ci doni di conoscere Gesù così, come Pietro e gli apostoli ci hanno trasmesso, per annunciare la morte di Gesù, per proclamare la sua Risurrezione e per vivere nell’attesa, gioiosa, della sua venuta, nella gloria. Buona giornata!

Gv 6, 60-69

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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