Shemà. Commento al Vangelo del 28 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà. Commento al Vangelo del 28 aprile della teologa Giuliva Di Berardino

Shemà (in ebraico “Ascolta”), un commento al Vangelo del Giorno di Giuliva Di Berardino.

Anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, Nostro Signore Gesù Cristo dice: “Shemà”. Ascoltiamolo!

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IL COMMENTO TESTUALE

IL VANGELO DEL GIORNO: Gv 12, 44-50

mercoledì 28 Aprile 2021

Oggi il Vangelo ci racconta un discorso di Gesù che secondo alcuni studiosi costituisce la parte finale di quello che viene ipotizzato come Libro dei segni, una fonte teorica, ricavata dagli studiosi, perché presenta storie di miracoli definiti come semeia (“segni”), che risultano essere originali rispetto ai miracoli raccontati nei Sinottici. In ogni caso, il testo di oggi è preceduto da una specie di bilancio sui segni compiuti da Gesù in quanto ci viene comunicato che molti manifestarono la loro fede in Gesù pubblicamente, altri discepoli credettero, ma avevano paura di essere espulsi dalla sinagoga, ma molti non cedettero. Così, dopo aver fatto il punto della situazione e del ministero messianico di Gesù, il Vangelo oggi riprende alcuni temi fondamentali per la predicazione giovannea: Gesù è l’immagine del Padre, la presenza amorevole di Dio in mezzo a noi; Egli è la luce, che rischiara l’oscurità della fede, e questo tema della luce è quello che Giovanni ci trasmette in tutto il suo senso simbolico e spirituale, un elemento simbolico che poi è comune a tutte le culture e le religioni. La luce è infatti un simbolo universale della divinità e del sacro, per questo il Vangelo annuncia la speranza e la vita in senso universale, che ha riscontro nella coscienza di ciascun essere umano. Infatti Gesù oggi dice a ciascuno di noi: se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Ecco allora che oggi siamo tutti di fronte a questa grande verità del Padre che ama e non giudica, che viene come luce nella coscienza delle persone attraverso la persona di Gesù, che, in piena comunione col Padre, ama ciascuno di noi.  Chiediamo, allora, oggi al Signore che questo amore di comunione, che esiste tra Dio Padre e il Figlio Gesù, possa davvero venire nel nostro cuore e riempire questa nostra giornata, perché anche noi possiamo essere inviati nel mondo per diffondere il Suo Amore, come il Figlio Gesù, perché anche noi siamo suoi figli, se crediamo in Gesù. Concludo questa mia condivisione del Vangelo oggi con le parole che papa Francesco aveva pronunciato durante l’omelia della messa del 18 Maggio 2018, da Casa Santa Marta: “Poco tempo fa” diceva il papa “un sacerdote è stato nominato vescovo. È andato dal suo papà, dal suo anziano papà a dargli la notizia. Quest’uomo anziano, già in pensione, uomo umile, un operaio tutta la vita, non era andato all’università, ma aveva la saggezza della vita. Ha consigliato al figlio due cose soltanto: ‘Obbedisci e dà gioia alla gente’. Quest’uomo aveva capito questo: obbedisci all’amore del Padre, senza altri amori, obbedisci a questo dono e poi, dà gioia alla gente. E noi, cristiani, laici, sacerdoti, consacrati, vescovi, dobbiamo dare gioia alla gente. Ma perché? Per questo, per la via dell’amore, senza alcun interesse, soltanto per la via dell’amore. La nostra missione cristiana è dare gioia alla gente”. Buona giornata!

Gv 12, 44-50

In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

IL COMMENTO IN VIDEOhttps://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g/videos

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