La politica-spettacolo: dal teatrino alla farsa. Speriamo di evitare la tragedia

Comici, cantanti, sportivi, influencer e altre strane e simili figure fanno scuola di pensiero

Di Diego Torre

Che la politica fosse un teatrino lo sapevamo da un pezzo. Scopriamo ora che è diventata farsa. Comici, cantanti, sportivi, influencer e altre strane e simili figure fanno scuola di pensiero (???)!

Lo fanno molto volentieri;  e si capisce! Più si parla di loro e più il registratore di cassa trilla argentino con soldini e soldoni che entrano nei conti correnti; ed i grandi marchi li vogliono come promoter e ovviamente li pagano. E più si parla di loro e più aumentano i followers, pronti a bersi qualunque urlo di sdegno, qualsivoglia banalità ammantata di apparente saggezza per riempire il proprio vuoto esistenziale.

Seguono a ruota i media, che devono attirare  spettatori ed hanno bisogno di urla, litigi, scandali, chiacchericcio.

In questo strano  spettacolo ci stanno anche gli intellettuali, i quali, per sentirsi  “in”, tifano per personaggi che magari disprezzano segretamente per il loro spessore (?) culturale.

Ma l’aspetto più farsesco è quello offerto dalla politica, che, umile caudataria, si allinea, esalta personaggi simili ed esulta ogni volta che può mettersi a loro seguito.

Fedez? Il nuovo Papa “straniero” che, putrefatte le sardine, rivitalizza la sinistra? Il veltro salvatore che si potrebbe porre alla sua guida? 

Competenza? Studio? La politica come vocazione al servizio che impegna ed impregna tutta la propria vita a costo anche di sacrifici?

Una visione della persona umana e del mondo che dia una prospettiva organica alla propria proposta?

Grillo ed i 5 stelle hanno dimostrato l’inutilità di tutto ciò per giungere al successo; ma se gli attori sono quello che sono, l’elettore che li ha mandati sul palco non è tanto migliore.

Anche Cicciolina fu mandata dagli italiani alla Camera (dei deputati) nel 1987 con 20.000 preferenze, seconda  dopo Marco Pannella  nelle file del Partito Radicale, prima attrice pornografica al mondo ad entrare in un parlamento.

Dopo quella legislatura ebbe il vitalizio, di cui ha recentemente lamentato il taglio.

Un illustre precursore di questo andazzo fu Guglielmo Giannini, fondatore del  Fronte dell’Uomo Qualunque, un partito che ebbe non poca fortuna nell’immediato dopoguerra, la cui inconsistenza dottrinale, genericità di proposte e disinvoltura nelle alleanze garantirono un discreto ma effimero successo. Un film che vediamo anche ai nostri giorni col movimento 5 Stelle. 

Giannini fu un abile giornalista, librettista e direttore di compagnie, soggettista e sceneggiatore del primo film di Totò, Fermo con le mani.

A lui dobbiamo una illuminante dichiarazione, successiva ad una «menzogna bene architettata» relativa al numero di fascisti o presunti tali uccisi a guerra finita: la <fortuna dei giornali che fino a quando pubblicano panzane trovano lettori a centinaia di migliaia e quando pubblicano invece la verità vedono calare il numero dei loro lettori». Oggi il lavaggio dei cervelli ad opera dei media conosce una evoluzione di gran livello: enfatizzare notizie stupide per far dimenticare quelle serie. Fa parte della farsa anche questo!

Ma, tornando al principe de Curtis, è un vero peccato che non sia più tra noi. Coi tempi che corrono potremmo anche pensare alla restaurazione della monarchia, mettendo sul trono Totò I. Oltretutto faceva ridere di più ed era più simpatico, più elegante e più colto di altri.

Mentre però la farsa imperversa nei media e nel dibattito politico, il covid uccide, l’economia precipita, la denatalità imperversa. Piangiamo la giovane vita di Luana D’Orazio, uccisa dal macchinario di fabbrica, ma è soltanto l’ultima delle centinaia di  morti sul lavoro di ogni anno.

E mentre il Titanic affonda l’orchestrina continua a suonare le sue frivolezze e gli ebeti si consolano. La farsa si tramuta sempre più in tragedia.

 

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