Vescovi, preti e laici, invece di gridare a Gesù gridano al governo: “Il vaccino!”

XII DOMENICA DEL T.O. ANNO B

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Giobbe era un uomo ricco e onesto, timorato di Dio. Colpito da molte sventure, perse tutto. Non trovando risposta al suo “perché”, alzò il capo a Dio e volle un confronto con Lui. Dio gli fece passare davanti l’immensità del creato e la sua potenza invincibile. Giobbe capì.

Chi può mai mettersi al livello di Dio? Penetrare i suoi disegni? Leggere i suoi pensieri? Egli si fece umile e allora Dio fu il suo Redentore. La sua condizione finale fu migliore di quella iniziale.

Gli Apostoli sulle barche attraversano il lago di Genezaret. Ad un tratto si scatena la tempesta e rischiano di affondare. Gridano a Gesù che dormiva in poppa. Egli si alza e ordina al vento di tacere e al mare di placarsi. E così avviene. Rimangono sbalorditi e dicono: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

Essi ancora non avevano una fede piena. E non è forse così anche oggi? La tempesta del Covid-19 non sta rivelando la mancanza di fede? Vescovi, preti e laici, invece di gridare a Gesù, gridano al governo: “Il vaccino!”.

“Se uno è in Cristo, è una nuova creatura”, che non vive più per se stessa o per il mondo, ma per Dio. Per questo Gesù è morto e risorto: lo ha fatto per noi, perché una volta battezzati, viviamo per lui, come fossimo anche noi morti e risorti.

Il cristiano vive dell’amore di Cristo e non vuol conoscere più nessuno fuori di Cristo. Gesù è tutto: principio e fine.

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