Il rifiuto della Croce porta aborti, divorzi, eutanasia, lotte e ogni genere di delitti

FESTA DELL’ESALTAZIONE DELLA S. CROCE

Di Padre Giuseppe Tagliareni

Il cristianesimo si compendia nel segno di croce. Gesù, Verbo fatto carne in Maria immacolata, è venuto per redimerci dal peccato e dalla morte: cosa che ha fatto espiando i nostri peccati sulla croce. Da qui la risurrezione e la vita eterna per i redenti. Da patibolo la croce è diventata altare del sommo sacrificio, trono di gloria, talamo in cui Cristo invita le anime amanti. “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32); “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna” (3,14-15).

Per ordine di Dio, Mosè fece un serpente di bronzo e lo pose su un’asta; coloro che lo guardavano restavano in vita, pur se morsicati dai serpenti brucianti (cfr. Num 21,4-9). Era profezia della croce di Cristo: chi volge lo sguardo al Crocifisso viene guarito dai morsi del Serpente infernale. Il rifiuto della Croce porta aborti, divorzi, eutanasia, lotte e ogni genere di delitti, il cui esito è la disperazione.

Cristo “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce” (Fil 2,8). Dal suo atto di abbassamento è venuta la redenzione, voluta da Dio per noi. Per questo Dio lo ha innalzato: davanti lui si piegherà ogni ginocchio e ogni lingua giurerà: “Gesù Cristo è il Signore!” (v.11). Tutti guarderanno a Colui che hanno trafitto, ma quelli che ora s’innalzano saranno abbassati.

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