Boscia (Medici Cattolici): “bisogna evitare trattamenti a doppia velocità in base al reddito…”

Boscia (Medici Cattolici): “bisogna evitare trattamenti a doppia velocità in base al reddito…”

IL PAZIENTE TORNI AL CENTRO DELL’ATTENZIONE DEI MEDICI, COME CI HANNO INSEGNATO I SANTI COSMA, DAMIANO E GIUSEPPE MOSCATI

Di Bruno Volpe

I Santi Medici Cosma e Damiano sono grandi esempi nel tempo della medicina aziendalista“. Lo dice in questa intervista che ci ha concesso il professor Filippo Maria Boscia, barese, luminare della medicina e Presidente Nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani.

Professor Boscia oggi la Chiesa celebra la memoria di questi due santi medici. Che idea possiamo ricavare da loro che visitavano gratis?

“Ha detto bene, non percepivano compenso. Oggi sarebbe fuori di luogo e del resto è giusto che chi lavoro percepisca la sua paga purché onesta. Tuttavia in un tempo nel quale la medicina è diventata azienda, e se ne ha una visione aziendalistica, nel quale il malato è utente o cliente, i Santi Medici ci dicono che l’uomo va rimesso al centro della nostra attenzione di medici, che dobbiamo agire con passione e compassione con responsabilità considerando che davanti a noi ci sta un uomo”.

Cosa dice a chi sceglie di lavorare nell’ambito della medicina per meri interessi economici?

“Che ha sbagliato in modo grossolano. Non è la maniera giusta di svolgere questo mestiere e ogni deriva di tipo commerciale va respinta. Chi ha preso medicina solo per il denaro potrà tecnicamente essere un buon medico, però mancherà di quel sentimento compassionevole che è alla base del nostro agire. Il medico ha il dovere di creare un patto di fiducia e coscienza col paziente”.

Un altro santo, San Giuseppe Moscati, fu un grande medico…

“Certo, anzi ha portato a compimento, e in modo più esaustivo, l’opera dei Santi Medici, con meno miracoli, ma uguale e persino maggiore umanità. Pure per San Giuseppe Moscati il paziente era il centro della sua attenzione”.

Sanità pubblica e privata: che dire?

“La salute è un diritto sacrosanto e non sono tollerabili disuguaglianze tra chi può permettersi la clinica privata e quella pubblica nel caso non funzioni. L’assistenza sanitaria deve essere garantita a tutti, senza privilegi e discriminazioni, evitando trattamenti a doppia velocità in base al reddito. E’ intollerabile una sanità per i ricchi ed una per i poveri. L’ospedale torni ad essere quello che diceva la sua etimologia, ospitale, casa di accoglienza”.

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