Mons. Bruno Forte: “il dono più grande che ho ricevuto è la fede in Cristo”

L’ARCIVESCOVO DI CHIETI-VASTO: “FU A DICIASSETTE ANNI CHE PER LA PRIMA VOLTA COMPRESI LA BELLEZZA DEL DONO DELLA FEDE, CON LA CERTEZZA CHE COLUI CHE ME LO AVEVA FATTO MI AVREBBE ACCOMPAGNATO PER SEMPRE”

Di Angelica La Rosa

 

“Ho scritto queste pagine per te. L’ho fatto nel desiderio di condividere anche con te il dono più grande che ho ricevuto nella mia vita: la fede in Cristo. È un dono che ha riempito il mio cuore di gioia, non un’ora soltanto, ma durante tutto il cammino dei miei giorni. Questo dono mi venne dato sin da bambino, ma fu a diciassette anni che per la prima volta ne compresi la bellezza, con la certezza che Colui che me lo aveva fatto mi avrebbe accompagnato per sempre. Posso dirti che è stato ed è così. Percepii anche che il dono era così bello che non potevo tenerlo solo per me: per esso avrei giocato la mia vita intera, perché conoscere, amare e seguire Gesù riempie di significato e di bellezza ogni spazio dell’anima, ogni istante del cammino”.

Comincia così l’introduzione al suo ultimo libro “Vorrei parlarti di Dio – Una proposta per chi è in ricerca” (Queriniana, Collana Meditazioni 268, pagine 144, € 12) monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti Vasto.

“È per questo che ho sempre desiderato condividere questo dono, farne conoscere la forza e la dolcezza il più possibile a tutti, in particolare a chi ha la vita davanti a sé e può dare ad essa il senso e il sapore che la rendano meravigliosa. Certo, il dono va chiesto, cercato, a volte invocato partendo da situazioni di dolore o di sconforto: non è però un premio, dato solo a chi lo meriti, ma un’offerta d’amore che Dio fa a chi gli apra con fiducia il cuore. Anche per questo non ho la pretesa di spiegare tutto: vorrei solo aiutarti a porti le domande che contano e a pensare, disposto all’ascolto e interloquendo con chi voglia dialogare con te, mettendosi in gioco fino in fondo”, continua monsignor Bruno Forte.

La proposta dell’Arcivescovo è scandita in due parti: nella prima sono raccolte Otto lettere ai cercatori di Dio; nella seconda l’Autore risponde alle Otto domande che più spesso gli sono state rivolte sul tema. Senza alcuna pretesa di spiegare tutto, egli intende porre interrogativi che contano ed offrire piste che aiutino a pensare. Si tratta di questioni vere e profonde, che emergono quando ci si mette in reciproco ascolto, pronti a lasciarsi sfidare e provocare dalla libertà, dai dubbi e dai sogni degli altri, che – specialmente nei giovani – sono sempre più grandi dei corti orizzonti dei calcoli e delle paure, che tante volte dominano gli adulti.

“Ti invito allora a leggere queste pagine e a reagire ad esse, riconoscendovi come un ponte fra cuori aperti alla ricerca e all’incontro con la bellezza che non ci deluderà mai: la bellezza di Dio”, conclude mons. Bruno Forte.

 

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