Esclusivo, Lorenzo Fontana (Lega): “da identitario non gradisco particolarmente il governo Draghi”

LA LEGA SI IMPEGNERÀ CONTRO IL SUICIDIO ASSISTITO. “NON BISOGNA ELIMINARE LA QUESTIONE SOFFERENZA INTRODUCENDO L’EUTANASIA”

Di Matteo Orlando

“Quella della bocciatura del ddl Zan è stata una battaglia difficile”. A dirlo in questa intervista esclusiva concessa ad Informazione Cattolica è il Vice Segretario della Lega, e responsabile Esteri dello stesso partito, onorevole Lorenzo Fontana.

“Senza la Lega all’interno di questo governo – esecutivo che non gradisco particolarmente, da identitario quale sono – senza il bravo Presidente della Commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari, non avremmo ottenuto lo stesso risultato. Matteo Salvini non ha usato la strategia del muro contro muro. Quando Salvini ha proposto di mediare sul testo qualcuno aveva cominciato a criticarlo, ma in politica bisogna fare in modo di scardinare la politica del muro contro muro, soprattutto se non hai i numeri. Se noi fossimo stati in minoranza, se avessimo abbaiato alla luna, il DDL Zan sarebbe passato. Invece questa è stata una grande strategia di tutto il movimento, anche se è stato difficile da spiegare agli elettori. Probabilmente non ha accontentato la pancia di tante persone ma vedo che oggi tanti gioiscono per il blocco del decreto”.

Il pericolo, adesso, è completamente sventato?

“Io sarei molto prudente, perché comunque non è l’unica battaglia da affrontare. A volte le battaglie si vincono cercando di vedere qual è il punto debole dell’avversario. Probabilmente se il PD avesse mediato, togliendo le parti da molti indicate, oggi ci sarebbe una legge che, magari, avrebbe potuto essere accettabile. Hanno voluto tentare un’azione di forza, hanno perso e mi auguro che quanto accaduto faccia riflettere sulla deriva folle, di disvalori, che avanza. Chi parla di violazione dei diritti umani in Italia su questa tematica dell’omotransfobia forse non conosce ciò che accade in altri paesi come l’Arabia Saudita, l’Iran o altri Stati islamici”.

Adesso si prospetta una battaglia etica contro l’eutanasia. Come vi muoverete come Lega?

“Per noi è un tema importante. Non bisogna eliminare la questione sofferenza introducendo l’eutanasia. Dobbiamo aiutare le persone che hanno gravi difficoltà, o gravi disabilità, a poter vivere nel migliore dei modi le ultime giornate, gli ultimi mesi o gli ultimi anni di vita. Molte volte il problema è che queste persone non vengono seguite bene dal punto di vista sanitario, non vengono seguite bene con una efficace terapia del dolore, diventano e si sentono un peso per i familiari. Così, a volte, presi da un senso di frustrazione, pensano che la soluzione sia l’eutanasia. Penso che nessuno di noi possa definire cosa sia una vita dignitosa oppure no”.

Bisognerebbe, però, fare molta attenzione perché sicuramente la propaganda mainstream ci farà vedere dei casi limite, come già è successo in passato…

Sì, e come abbiamo già visto in altri paesi europei, aprendo un varco cercheranno di dare il via libera anche al suicidio assistito delle persone legato alle problematiche psicologiche. E si arriverà a permetterlo anche per i minori. Preferirei che lo stato dicesse: ‘per queste persone facciamo tutto il possibile per farle vivere bene, nelle situazioni che ovviamente hanno, per fare in modo che non siano un peso né per loro né per i loro familiari, per farli sentire accuditi e con delle persone vicine‘. È una via difficile, ma è una via eticamente giusta. È una via costosa ma non vorrei che dietro l’eutanasia, il suicidio assistito, ci sia proprio una questione di costi. Le soluzioni brevi lasciano il tempo che trovano. Prima di pensare ad una legge sull’eutanasia ci si dovrebbe impegnare per fare una legge che aiuti veramente le persone che vivono in queste grandi difficoltà. Cosa che attualmente in Italia non viene fatta”.

Onorevole Fontana, come è andato l’ultimo Consiglio Federale della Lega?

“Abbiamo parlato di politica. La Lega non può arrivare al centrismo spinto perché perderemmo l’elettorato identitario. La Lega è un partito identitario ma non nazionalista perché in Italia esistono tante identità, da Nord a Sud. Dobbiamo trovare una sintesi, rappresentando tutti coloro che vogliono porsi in alternativa alla Sinistra ed al modello socialista, in Italia e in Europa. Il nostro modello economico non è quello delle multinazionali che cercano di omologarci tutti”.

Parliamo di una tematica molto delicata, il tema dell’aborto…

“Quando facevo il Ministro della Famiglia avevo visto che la metà degli aborti in Italia è dovuta a questioni economiche. La legge in vigore non parla del fatto che tutto possa fare una cosa del genere per questioni economiche. Questo significa che noi dobbiamo fare tutto il possibile perché il figlio non sia considerato un motivo di disperazione ma che il figlio sia considerato una risorsa. E anche dal punto di vista economico bisognerebbe considerarlo tale. Questo dovrebbe fare uno stato, prima di pensare a leggi che ‘accorcino il problema’”.

Come giudica quanto è stato fatto in Texas (proibizione dell’aborto dopo aver accertato il battito cardiaco) o in Polonia (aborto limitato ai casi di pericolo concreto di rischio della salute della donna)?

“Se un paese si vuole ritenere una potenza non può avere una demografia disastrosa, come succede in Europa e, in parte, negli Stati Uniti. Dovremmo incentivare tutte quelle possibilità che ci sono per fare più figli. E chiaramente limitare l’aborto è una di queste possibilità. Dal punto di vista geopolitico siamo destinati a scomparire come popolo se abbiamo una demografia negativa. Bisogna far capire che l’embrione è una vita, che lo stato è presente quando ci sono difficoltà. Invece sembra che le persone vivano per un piacere immediato, vivano il nichilismo. Non esiste una civiltà che, con i ‘valori’ che vengono propinati in questi nostri tempi, possa durare a lungo…”.

Perché c’è ostilità, in Italia, nei confronti della scuola paritaria?

“La scuola paritaria da la possibilità ai genitori di decidere che tipo di educazione dare ai figli. Gli stati totalitari non hanno mai voluto che i genitori potessero scegliere che tipo di educazione scolastica dare ai figli, perché lo stato vuole imporre la sua educazione. I valori delle scuole paritarie a volte vengono visti come un ‘granello di sabbia’ potenzialmente dannoso per lo stato. Io spero che nel futuro ci siano più scuole pubbliche gestite dai privati. Molte scuole statali che ci sono adesso indottrinano gli studenti senza che i genitori possano avere voce in capitolo. E indottrinano i ragazzi di idee socialiste, di idee anarchiche”.

 

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