Meglio tardi che mai: la Basilica di San Benedetto a Norcia tornerà tra noi nel 2024

Meglio tardi che mai: la Basilica di San Benedetto a Norcia tornerà tra noi nel 2024

Di Giuseppe Brienza

IL MINISTERO DELLA CULTURA ANNUNCIA CHE, A OLTRE 5 ANNI DAL TERREMOTO CHE LA DISTRUSSE IN GRAN PARTE, LA BASILICA DI SAN BENEDETTO A NORCIA TORNERÀ COME PRIMA (SI FA PER DIRE) NEL 2024

«La ricostruzione della Basilica di San Benedetto di Norcia può essere ragionevolmente completata in tre anni». È quanto disse a giugno il soprintendente speciale per le aree del terremoto del Centro Italia Paolo Iannelli, a margine della due giorni di seminari e convegni #NorciaRinasce2021.

Abbiamo dovuto però aspettare altri 5 mesi per essere informati dal Ministero della Cultura (MiC) che, il 24 novembre, «si è completata la procedura di affidamento per il primo lotto di opere per il recupero della Basilica di San Benedetto e il 25 novembre l’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal Sisma del 24 agosto 2016 consegnerà i lavori alla Costruzioni Barozzi S.p.a.».

L’importo di spesa previsto per questa prima parte di lavori ammonterà, secondo le previsioni (ma in genere i costi si ampliano cammin facendo), di tre milioni e mezzo di euro. La cosa che maggiormente sorprende è che, dopo oltre cinque anni di inagibilità, dovremmo attendere il 2024 per poter rivedere la Basilica così com’era prima. La durata dei lavori prevista, infatti, è di ben 810 giorni, quindi in pratica 2 anni e mezzo di ulteriore attesa!

Ricordiamo che il 21 marzo scorso i religiosi benedettini di Norcia si erano recati all’alba nella piazza vuota per pregare davanti alla facciata della Basilica e invocare l’aiuto del santo per Norcia, il mondo e la Chiesa. Un gesto toccante che, in assenza di qualsivoglia valore “rivendicativo”, smosse però la coscienza di chi pareva essersi dimenticato della necessità del ripristino di questo inestimabile patrimonio, non solo per Norcia ma, appunto, per il mondo e per la Chiesa

Questo gruppo di monaci, proveniente dagli Stati Uniti, si è reinstallato fin dal 2000 presso l’antica sede del Monastero di San Benedetto di Norcia, facendo così da custode alla casa natale di San Benedetto. Questi religiosi, noti per l’osservanza fedele e attenta dei principi della Regola Benedettina “ora et labora”, dividono le giornate tra studio, preghiera e lavoro e, fino a che è stato possibile, attiracano gruppi di laici e famiglie non solo da tutta l’Italia ma dal mondo intero. Non pochi ne apprezzano anche la produzione della birra d’abbazia che hanno chiamato Nursia.

Ritornando al MiC, c’è di buono che il progetto in fase di avvio si basa su uno studio accurato dello stato del tempio prima del 2016 e, a tal fine, l’Ufficio del Soprintendente Speciale ha coinvolto la cittadinanza per reperire quanta più documentazione fotografica e documentaria possibile per mantenersi “fedeli all’originale”. All’iniziativa, denominata INSIEME#SANBENEDETTO – raccogliamo la memoria, rivolta agli umbri ed ai turisti, pellegrini e a tutti coloro che  amano Norcia, è dedicata anche una pagina web al fine di «testimoniare e condividere il valore culturale e identitario» della Basilica. Insomma, di comunicazione non ne manca, mancano però i lavori!

Infatti, a oltre cinque anni dalla scossa del 30 ottobre 2016 che ne distrusse gran parte, gli umbri e i pellegrini dovranno continuare a vedere l’area cantiere sovrapporsi e cancellare la maestosità della facciata della Basilica dove visse e pregò il Santo Patrono d’Europa.

È chiaro che una volta che si mette mano alla ricostruzione di una così grande struttura occorre assolutamente centrare l’obiettivo di rendere gli edifici più resistenti, tenendo conto che si trovano su un territorio fra quelli a più alto rischio sismico a livello nazionale. Ma se si voleva, dopo due anni di prostrazione dovuta anche ad una gestione governativa molto pesante della crisi Covid-19, contribuire a risollevare il settore del “turismo religioso”, il cui bilancio parziale 2021 rispetto al 2019 (ultimo anno normale) è destinato a chiudersi con un saldo negativo a due cifre (l’Associazione no-profit Ospitalità Religiosa Italiana ha parlato di meno 23%, al netto però della pioggia di disdette che stanno fioccando ora a seguito del decreto Super Green Pass), qualcosa per fare prima si doveva fare!

Senza parlare naturalmente del valore sociale e spirituale del ripristino di uno dei maggiori simbolo del Medio Evo cristiano che langue da oltre un lustro per i gravi danneggiamenti causati dal terremoto.

La basilica di San Benedetto a Norcia con l’adiacente concattaedrale di Santa Maria Argentea, anch’essa crollata, sorgeva su quella che secondo la tradizione era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica, nati nel 480 d.C. da una nobile famiglia. La chiesa era il cuore storico e religioso del borgo della Valnerina.

Confidiamo dal “Governo dei migliori” che possa fare più e meglio affinché possa tornare ad esserlo prima del 2024…

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