Sgarbi: “assessora, sindaca e simili sono modi di esprimersi assurdi, brutti e insopportabili”

di Bruno Volpe

L’INVITO A NON DIRE “BUON NATALE” È DELIRIO, PROVA DELLA IDIOZIA DI UN POLITICAMENTE CORRETTO DEL QUALE NON SE NE PUÒ PIÙ

Nessuno è più vicino a Dio di Raffaello“: lo dice in questa intervista che ci ha concesso il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi. Da poco è arrivato in libreria il suo nuovo saggio dal titolo “Raffaello, un Dio mortale“, edito da La Nave di Teseo.

Professor Sgarbi, perché questo titolo?

“Perché nessuno è più vicino a Dio di Raffaello. Nel libro ho preso spunto da quello che il Vasari diceva di lui. E’ una biografia che prende le mosse dalle affermazioni del Vasari”.

Vicino a Dio…

“Raffaello è l’artista del bello e del sommo, e riassume l’idea stessa di Dio. E’ uomo dei valori alti, coincide con quello che dovrebbe essere il nostro Occidente. Anzi Raffaello è un baluardo dell’Occidente e della sua idea di armonia e bello. Non è azzardato o sbagliato definirlo un teologo del bello”.

Attuale?

“No. Raffaello va in senso contrario al mondo e al tempo di oggi nei quali tutto molto non porta al sacro, al bello, al bene. Lui è l’artista bel bene e pertanto come potrebbe essere di moda oggi? Semmai è attuale il maledetto Caravaggio il cui stile di vita meglio si attaglia ai nostri giorni”.

Che tipo di pittore è Raffaello?

“L’artista della perfezione, della fede e sicuramente della ragione. Con lui il Rinascimento ha raggiunto il suo apogeo”.

Che cosa pensa di una Europa istituzione che ha invitato, per presunti motivi di tolleranza, a non dire buon Natale, proposta poi revocata?

“Siamo al delirio, la prova della idiozia, di un politicamente corretto del quale non se ne può più. Vale lo stesso discorso per quelle assurde definizioni di assessora, sindaca e simili. Fa parte di un modo di esprimersi assurdo, brutto e insopportabile”.

 

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