“Maranatha – Vieni, Signore Gesù!”: l’invocazione di chi ha saputo attendere con fede il Messia

di Giuliva di Berardino

LA SPIRITUALITA’ DELL’AVVENTO 

L’Avvento è tempo di grazia, perché ci offre la possibilità di preparare la via al Signore che viene, sapendo che Lui viene a salvarci presto.

La tradizione della Chiesa ha quindi pensato e strutturato questo tempo ricalcando la struttura del tempo pasquale e riferendo alla Pasqua, cuore della fede cristiana, anche la memoria del Natale del Signore nostro Gesù Cristo.

Dunque, è vero che la seconda parte del tempo di Avvento, a partire dal 16 dicembre, la liturgia ci farà meditare soprattutto l’Incarnazione del Verbo di Dio, mentre il tempo che precede al 16 dicembre, la Chiesa viene guidata gradualmente, attraverso l’aiuto di personaggi biblici che hanno saputo attendere con fede il Messia.

Diremo, allora, che il tempo di Avvento ci aiuta ad entrare nella novità, nella vita che ci attende, con fiducia, con la consapevolezza che l’amore del Signore non ci deluderà mai, perché il Signore stesso viene a visitarci, a liberarci.

Tutto questo ci suggerisce atteggiamenti interiori del tutto particolari, come l’attesa, la fiducia e la speranza. 

Questi atteggiamenti spirituali, queste virtù, ci aiutano nel tempo di Avvento a vivere un serio “realismo cristiano“, che consiste nel considerare le cose di questo mondo da un giusto punto di vista.

La realtà, da qui il realismo, ci viene offerta dall’esperienza di persone che hanno fatto anche solo di una delle cose di questo mondo l’assoluto della loro vita e si sono ritrovate, dopo qualche tempo, nella delusione e nella disperazione.

Il realismo cristiano consiste quindi nel dare attenzione anche a questa esperienza umana che ci dà modo da riflettere  come  non è il denaro, non è la carriera, e non è neppure questa o quella ideologia, che danno senso pieno all’esistenza.

Entrando a contatto con la realtà della nostra esistenza, quindi, siamo messi continuamente in guardia contro i falsi messia, cioè contro quei falsi profeti che sempre, nelle varie epoche della storia, sono venuti, vengono e verranno ancora a predicare false ricette di salvezza e di felicità. 

Per questo la sapienza della Chiesa ci offre il tempo di Avvento, per prendere maggiore coscienza del fatto che stare con Gesù, “Il Signore che viene”, cioè che ci raggiunge, lì dove siamo, ci libera dal male e da ogni paura.

Vivere bene l’Avvento è restare aggrappati a Gesù Cristo come all’unico Messia, come all’unico che può salvarci dalla disperazione e dal nonsenso che realisticamente si sperimenta in questa vita.

La liturgia della Chiesa in Avvento, quindi, insiste sul tema della vigilanza che, secondo la tradizione spirituale cristiana, ha una duplice accezione: svegliarsi e  restare svegli. 

Innanzi tutto svegliarsi, cioè trovare la forza per scuotersi dal torpore spirituale.

La similitudine è interessante: come un uomo quando si sveglia dal sonno abbandona i sogni e torna alla realtà, così il cristiano si scuote dal torpore quando prende, o riprende coscienza della propria realtà, anche di uomo debole e peccatore.

In questo primo significato la vigilanza corrisponde praticamente alla conversione: io vigilo se ho il coraggio di prendere coscienza del mio peccato, se so riconoscerlo come tale, se non vado a cercare le scusanti, se non tento di mascherarlo. Se riesco a fare questo sono vigilante, perché i vizi e i peccati, ci insegna la Bibbia e la sapienza della Chiesa, sono come “induttori di sonno”. 

Vigilare, poi, come è stato detto, significa anche stare svegli, cioè perseverare nella nuova condizione, impedendo di ricadere vittime del sonno, cioè del peccato.

L’Avvento è tempo di grazia, quindi, perché ci fa comprendere sempre meglio, con l’esperienza della liturgia e della vita quotidiana, che il vero timore di un credente, di un cristiano, non è la morte, ma addormentarsi nella coscienza mentre vive, e di essere trovato addormentato, adagiato nello stato di sonno della coscienza rispetto alla vita.

Viviamo allora questo tempo spirituale intenso, come tempo che ci è utile a vivere nella gioia, ad attendere con speranza la festa del Signore che viene . 

L’Avvento ci offre il senso della vita di tutta la Chiesa, della vita di ciascun credente, perché la gioia del Signore che viene ci mantiene in vita e ci rinnova nello Spirito, ogni giorno di più, fino al compimento della gioia nella manifestazione della gloria di Dio nella nostra carne, che è la persona di Cristo Gesù, nostro Signore.

Camminiamo insieme nella Speranza, nella fiducia e nella preghiera. Cresciamo nella gioia della fede: il Signore viene. Vieni Signore Gesù, maranatha!

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