Giovani e Fede: c’è ancora spazio per i miracoli!

di p. Davide Gilioli, icms

CERTE ESPERIENZE DELL’APOSTOLATO CON I GIOVANI NON SI POSSONO RACCONTARE, COME ANCHE I GIORNI DELLA SETTIMANA SANTA CHE OFFRONO SEMPRE GRANDI OCCASIONI PER SEMINARE IL BENE…

Condividiamo con i nostri lettori questa testimonianza di un giovane sacerdote appartenente alla Famiglia del Cuore Immacolato di Maria (ICMS) che lavora con i ragazzi.

Ho dovuto dirglielo. Non potevo tacere.

Li vedevo davanti a me: 24 ragazzi contenti e pieni (nel 2022 c’è ancora spazio per i miracoli). Eravamo giunti a venerdì sera, all’ultima sera: tutti seduti in refettorio, terminata la Via Crucis che ha concluso il nostro “Triduo Pasquale”, per rubare gli ultimi istanti da vivere insieme.

Con p. Mario ci guardiamo: è giunto il momento dei saluti, degli avvisi e dei ringraziamenti.

I ragazzi si aspettavano che lanciassimo le attività estive: campeggio per i più giovani, pellegrinaggio a Fatima per le superiori (quasi sold out– incredibile!), Vacanza Giovani e campo vocazionale per i più grandi. E lo abbiamo fatto.

Si aspettavano un elenco di persone da ringraziare e per cui pregare: il superiore della casa e le suore, che nel nascondimento hanno reso possibile questi giorni, i seminaristi (fr. Andrea, fr. Alberto, Valerio, Alessandro, Matteo e Michele) che si sono spesi per loro. Abbiamo ringraziato e chiesto preghiere.

Si aspettavano la benedizione finale e il “tutti a letto senza far macello!”. Ma non era ancora giunto il momento.

Perché, prima, ho dovuto dirlo.

“Terminiamo con questa sera i tre giorni vissuti insieme. Per alcuni di voi è stato il Triduo Pasquale più bello mai vissuto finora. Per gli altri anche, solo che ancora non lo sanno… Ora immaginate cosa succederà nei prossimi giorni. Pensiamolo insieme. Torni a scuola, esci la sera con la tua compagnia o ti ritrovi con la squadra per gli allenamenti, e qualcuno te lo chiederà:

  • Che hai fatto per Pasqua?
  • Una cosa stupenda, spettacolare!
  • Dai, ti vedo carico, racconta!
  • …sono stato a Roma.
  • Wow, mitico. Dove?
  • Ero… ehm… cioè, eravamo in un seminario…
  • ???
  • Sì sì, em… proprio quel luogo dove ci sono ragazzi che studiano per diventare preti, e…
  • Cosa. Avete. Fatto.
  • No, in pratica… cioè, è stato bello, emm.. ci siamo confessati… emm… sì, abbiamo pregato poi. Ehm… siamo stati in delle Chiese… ma un po’ abbiamo giocato eh! C’erano altri ragazzi anche!
  • Vabbè ma la sera uscivate, no? A Trastevere, in qualche locale?
  • Ehm no… si pregava, c’è stata ehm… la Messa. E … No no, lascia stare non puoi capire, non riesco a spiegarti.
  • Boh… contento te.

Succederà questo. Esattamente questo. Non riuscirete a spiegare il perché di questi giorni così belli; gli altri non lo capiranno, ma anche voi stessi farete fatica a trovare il modo per rendere ragione di una gioia così grande. Sapete perché? Perché c’è una menzogna immensa che in questi anni vi hanno raccontato. Man mano che cresci te la raccontano. Una menzogna che all’inizio si accoglie con un pizzico di dubbio, ma alle Superiori diventa una verità quasi assoluta (“Ovvio, come ho fatto a non pensarci prima!”). Questa menzogna dice alla vostra vita che Dio non c’è. O se c’è è distante e non riguarda te (o tu non riguardi Lui, poco cambia). Questa menzogna dice che pregare è tempo perso, che la fede è pesante. Una maglietta stretta che va tolta una volta cresciuti. Questa menzogna afferma che devi vivere per te, gli altri si arrangiano loro, che se non sballi non ti diverti. A questa menzogna – chi più chi meno – ci credete, al punto tale che sembra impossibile legare la gioia che sta ora nel nostro cuore a ciò che abbiamo vissuto insieme in questi giorni. Eppure, con la felicità non si scherza. La felicità non si può zittire. E grida. Il vostro cuore ora vi dice la verità, ascoltatelo. Il vostro cuore ora vi indica la via, seguitela.

Cosa è successo in questi giorni? Abbiamo chiesto a Dio di regnare nel nostro cuore il Venerdì santo, un cuore libero dalla sovranità del peccato grazie alla confessione del giorno prima. E Cristo lo ha fatto, ha preso dimora, ha instaurato il Suo regno. Abbiamo riflettuto sul Suo amore che arriva “fino alla fine” durante la s. Messa del Giovedì Santo, lo abbiamo toccato questo amore davanti alle reliquie della Passione a s. Croce in Gerusalemme, nel dono meraviglioso della Chiesa conosciuto s. Giovanni in Laterano. Abbiamo riscoperto l’amicizia con Gesù, gustandola nella s. Comunione, gli abbiamo chiesto la grazia di seguirlo, percorrendo in ginocchio per quasi un’ora la Scala Santa. Abbiamo conosciuto l’amore di Maria Santissima: ecco, sono tuo figlio – le abbiamo sussurrato a Civitavecchia – voglio consolarti e mai più farti versare lacrime di sangue. Siamo stati insieme, scoprendo amicizie nuove; siete venuti dall’universo della FCIM: Trieste, Padova, Vicenza, Forlì, Pisa, Firenze, Roma, Cassino, Palermo… ma quanto bello è stato conoscere ragazzi che aprono il cuore a Dio, e vivere con loro questi giorni! Questa è la fede, questa è la Grazia di Dio.

La gioia del vostro cuore ora vi parla secondo verità. Scacciate la menzogna che da tante parti si riversa nel vostro cuore, e custodite la gioia vera che provate ora. Anzi, fatela crescere. Siete creati per tutto questo, e molto di più”.

Ecco, il Triduo Pasquale 2022, sono stati giorni di Verità e amicizia. Giorni di Grazia e di Risurrezione. Giorni di vita nuova, in Cristo. Giorni di gioia vera e purissima.

Non c’è altro da aggiungere.

Rendo grazie al Signore per il cammino di Grazia che attraverso la Chiesa permette di realizzare nel cuore di tanti giovani. Daje, andiamo avanti ragazzi!

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