Il teologo Perrella mette in guardia dai “santoni laici”

Il teologo Perrella mette in guardia dai “santoni laici”

di Bruno Volpe

IL MARIOLOGO SALVATORE PERRELLA: CERTE APPARIZIONI SONO FENOMENI RIDONDANTI E PER QUESTO GIUSTAMENTE LA CHIESA È PRUDENTE. BISOGNA ESSERE CAUTI E STARE ATTENTI. QUELLO CHE CONTANO, TUTTAVIA, SONO I FRUTTI CHE DERIVANO DALLE APPARIZIONI”

Il mese di maggio è dedicato alla devozione mariana. Ma qual è la ragione e da che cosa dipende? Lo abbiamo chiesto al mariologo padre Salvatore Perrella.

Padre Salvatore, perchè la tradizione celebra Maria proprio a maggio?

“All’origine questa festa parte dalla Spagna e si chiamava calendamaggio. Poi dalla Spagna, per ragioni storiche, si è diffusa in sud Italia e in America Latina. Nella celebrazione del calendamaggio si mettevano fiori alle finestre. Gli spagnoli hanno sempre amato molto Maria. In secondo luogo, si è scelto maggio perché è il mese dei fiori, delle rose, e Maria è il fiore più bello del nostro giardino”

Che cosa cerchiamo in Maria?

“Un abbraccio materno. Lei è presenza viva e vitale, il popolo la ama come madre, prima di tutto, lo abbiamo visto durante la pandemia e soprattutto ce ne accorgiamo oggi in questo difficile tempo di guerra. Abbiamo tutti bisogno di un sorriso e quello di Maria è sempre presente. Però attenzione, lei non ci fa distogliere gli occhi da Cristo che è la vera primizia, non lo oscura”.

Che rischi corriamo oggi?

“Quello di affidarci a tanti santoni laici, poco credibili, ma altrettanto pericolosi. Spesso crediamo in questi imbonitori e dimentichiamo che la vera centralità e la credibilità stanno in Cristo e in Maria. E’ la società dei falsi valori, o meglio dei contro valori, corre dietro ad emozioni forti e passeggere. Al contrario abbiamo bisogno di punti di riferimento certi e quelli che non tradiscono mai sono Cristo e la sua mamma”.

Corriamo il rischio di avere una visione sdolcinata di Maria?

“Questo rischio effettivamente esiste e fa parte di tutte le devozioni. Non bisogna dimenticare che Maria era donna del quotidiano, della ferialità, della vita domestica di ogni giorno, donna dell’equilibrio e trovo davvero belle le definizioni che ha dato di lei don Tonino Bello. In poche parole non è la donna della medaglietta, ma della maturità”.

Apparizioni mariane, bisogna crederci?

“Talvolta sono fenomeni ridondanti e per questo giustamente la Chiesa è prudente. Bisogna essere cauti e stare attenti. Quello che contano, tuttavia, sono i frutti che derivano dalle apparizioni”.

Alcune durano da 40 anni..
“Non è la prima volta che accade”.

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Don Tonino Bello, teologo terribilmente inadeguato. La sua Maria non è quella vera. Lo hanno dimostrato molti teologi più seri e preparati di lui.
Tobia