No alle leggi mortifere, si alla vita e alla famiglia naturale: governo e Parlamento ascoltino la piazza di “Scegliamo la vita”

di Angelica La Rosa

GRANDE PARTECIPAZIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE “SCEGLIAMO LA VITA” CONCLUSASI ALLE 18,20 DI OGGI POMERIGGIO. MIGLIAIA DI PERSONE, E UN CENTINAIO TRA ENTI E ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI, RILANCIANO LE BATTAGLIE POLITICHE, SOCIALI E VALORIALI PER LA VITA E PER LA FAMIGLIA NATURALE

Migliaia di persone, poche ore fa, partendo da Piazza della Repubblica, hanno sfilato per le strade di Roma fino ad arrivare in Piazza san Giovanni dove hanno potuto ascoltare le testimonianze di chi si batte ogni giorno per disabili, anziani e mamme con gravidanze difficili ed hanno potuto ascoltare la musica impegnata del gruppo dei “The Sun”.

La Manifestazione Nazionale “Scegliamo la Vita” ha voluto lanciare una sfida di rinascita alle varie Istituzioni italiane (Governo, Parlamento, Corte Costituzionale ecc.), un invito forte a battersi contro la cultura dello scarto che mortifica la nostra Nazione, ha inteso lanciare un segnale inequivocabile alla politica: il popolo italiano, che per la stragrande maggioranza è un popolo per la vita, vuole risposte concrete per la tutela della vita, in ogni sua fase, dal concepimento alla morte naturale.

Basta alle leggi mortifere, come quelle per il suicidio assistito e per le varie forme eutanasiche, basta alle leggi che sovvertono la natura, come tutte le norme pro ideologia gender. E soprattutto basta all’aborto. Si imiti in Italia quanto sta accadendo negli Stati Uniti grazie alla Corte Suprema. Si metta al bando l’aborto perché, come spiegava madre Teresa di Calcutta, se una madre può uccidere il proprio figlio nella culla del suo grembo, chi potrà fermare me e te dall’ucciderci reciprocamente?. Si promuovano concretamente la cultura della vita, della natalità e del sostegno ai soggetti più fragili. I soldi, se vogliono, si possono trovare. Hanno trovato miliardi di euro per dare le armi all’Ucraina perché non trovarli per aiutare le famiglie italiane? Riaffermiamo con coraggio la verità sulla vita nascente, sosteniamo l’immensa dignità di ogni essere umano, per quanto piccolo possa essere, consci del fatto che l’aborto non riguarda il corpo della donna, ma il corpicino dell’innocente creatura che sta crescendo”, ha dichiarato il fondatore di Informazione Cattolica, il professor Matteo Orlando (nella foto sotto), una delle cento realtà che ha organizzato l’iniziativa.

Chiediamo alla politica tutta, dal governo al Parlamento fino alle amministrazioni locali, di attuare misure a sostegno della maternità e della vita nascente e bloccando qualsiasi istanza che vuole la morte per i fragili o gli anziani“, ha spiegato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. “Soltanto con più sussidi, sgravi fiscali e congedi parentali idonei alle esigenze dei genitori si può venire incontro alle famiglie. E’ impensabile, infatti, per uno Stato che si definisce civile, soffrire una crisi demografica così profonda come quella attuale, dove le famiglie e i giovani non riescono a fare figli perché lasciati soli, così come sole sono lasciate le donne che, per una gravidanza difficile o indesiderata, sono costrette ad abortire perché non hanno nessuna alternativa. Il Parlamento deve incentivare l’uso e il progresso delle cure palliative e degli Hospice, con l’obiettivo di eliminare la sofferenza e non, al contrario, cercare di eliminare chi soffre con assurde e disumane leggi pro-eutanasia“, ha concluso Jacopo Coghe (nella foto sotto).

Il bambino concepito in uno stupro, il bambino concepito in una famiglia povera, il bambino con disabilità, il bambino con fragilità, il bambino di una mamma single, il bambino di una mamma giovane, il bambino con genitori disgraziati e/o disperati, ha lo stesso diritto di essere custodito di un bambino concepito in un contesto privilegiato di ricchezza e salute. Tutti hanno il diritto di essere accolti, custoditi senza alcuna condizione. Tutti hanno il diritto di vivere“, ha spiegato Maria Rachele Ruiu (nella foto sotto), che ha presentato sul palco di piazza San Giovanni la Manifestazione. “Oggi abbiamo testimoniato che nessuno deve essere lasciato indietro, per nessun motivo. 40mila voci hanno urlato che non solo è necessario, urgente e impellente, ma anche conveniente scegliere la vita, perché accogliere, generare, educare, curare e accompagnare una vita è un bene per tutti. A proposito di libertà le donne in particolare devono avere la libertà di non farsi ingannare da quella grande bugia che è l’aborto e trovare nell’uomo un alleato prezioso. Troppe volte, infatti, ci hanno fatto credere che gli uomini sono nemici, violenti e superflui quando si tratta di una vita da accogliere. Ripartiamo da questa alleanza, perché così faremo ripartire l’intera società, per custodire tutti – dal più piccolo bambino nel grembo materno fino gli anziani e alle persone fragili – senza discriminare nessuno. Nessuno sia lasciato solo!“.

Vogliamo che la vita sia difesa e rispettata dal concepimento alla morte naturale, per cui le derive antropologiche come il cosiddetto ‘diritto all’aborto’ o il diritto di morire attraverso il ‘suicidio assistito’ o l’eutanasia devono essere bandite dal nostro Paese. Nei momenti opportuni prenderemo posizioni anche molto ferme contro le leggi abortive permissive, contro le leggi eutanasiche, contro la morte volontaria medicalmente assistita. Combatteremo la buona battaglia della vita, contrastando con convinzione quella che papa Francesco chiama la ‘cultura dello scarto’. Ci poniamo dalla parte dei più deboli, dei disabili, dei bambini ammalati che nascono imperfetti, partendo dall’assunto per noi quasi ‘dogmatico’ che ogni vita ha un valore inestimabile, è degna di rispetto e meritevole di aiuto, sostegno e accudimento, specie in situazioni di fragilità o disabilità. Questo è il messaggio che vogliamo lanciare alla nazione e anche alle forze politiche, alle quali diremo che il popolo della vita è presente, è forte e non ha nessuna intenzione di deporre le armi di fronte a leggi che spacciano l’eutanasia o il suicidio assistito, come fosse una nobile azione sociale o una forma di pietà”, ha ricordato il professor Massimo Gandolfini (nella foto sotto) leader di Difendiamo i nostri figli – Family Day. “L’impegno di tutti si fa impellente e carico di responsabilità. La soppressione di una vita innocente non può diventare un bene da tutelare, siamo chiamati a non collaborare e a resistere a tutte quelle leggi ingiuste in materia di aborto, suicidio assistito, legalizzazione delle droghe e dell’utero in affitto. La vita e la famiglia sono di tutti, non sono né di destra né di sinistra ed è quindi necessario impegnarsi per un mutamento di valori e per promuovere la bellezza dell’unione familiare, la genitorialità e la custodia dei più deboli. Continueremo a dirlo in tutte le sedi e il prossimo anno, con la Manifestazione del 20 maggio 2023, saremo ancora più numerosi”.

La giornalista e saggista cattolica Costanza Miriano (nella foto sotto), scrivendo dell’evento ha rilevato di non capire “come non si possa essere d’accordo con chi chiede che vengano destinate maggiori risorse al sostegno di chi fa figli, e con chi chiede che anche culturalmente – non è mai solo questione di soldi – cerca di riportare al centro la vita, in questo Occidente stanco, depresso, in via di estinzione, egoista e annoiato, alla ricerca di una motivazione (cosa motiva di più di un figlio che arriva?); con chi fa presente che l’aborto, che uccide ogni anno oltre 40 milioni di bambini nel mondo, e che in Italia con la 194 ne ha uccisi oltre 6 milioni, è il primo dramma del mondo. Un vero genocidio di cui non si parla mai. Senza contare le altre vittime, le mamme, che porteranno il peso di questo lutto per sempre, per una scelta che non sempre è libera (io direi mai totalmente). E se ogni anno si possono uccidere 40 milioni di innocenti, perché parliamo delle guerre che fanno molte meno vittime?“.

“Oggi in piazza con migliaia di mamme, di papà, di bambini, di famiglie, di amici. La maggioranza silenziosa, il  popolo della vita che manifesta pacificamente la bellezza della vita umana sempre, dal concepimento alla morte naturale. Negli Stati Uniti stanno tornando indietro cancellando leggi inique e riconoscendo i diritti dei bambini fin dal concepimento. È ora di farlo anche da noi, sostenendo sempre la vita nascente, le mamme e i papà. Non siamo contro nessuno, ma per la vita di tutti“, ha commentato il senatore cattolico della Lega Simone Pillon, che ha partecipato alla Manifestazione.

Negli Stati Uniti e in molti altri paesi so stanno promulgando leggi pro-life. Facciamolo anche noi! Non capisco come sia possibile anche solo pensare all’aborto volontario dopo l’invenzione dell’ecografia. Quel cuoricino che batte, quell’esserino perfetto che appare sullo schermo non è un grumo di cellule da eliminare, ma un essere umano che aspetta solo di amare ed essere amato. Negli Stati Uniti, tra i primi paesi occidentali a legalizzare l’aborto, ora si sta tornando indietro. La Suprema Corte presto pubblicherà una decisione in difesa della vita nascente, e molti stati tra cui Florida, Alabama, Oklahoma e altri hanno varato legislazioni pro-life. Anche in Europa è iniziato un serio ripensamento e in alcuni stati, primo tra tutti la Polonia, la vita nascente è quasi pienamente tutelata. No, l’aborto non può essere un diritto di nessuno, perché nessuno ha il diritto di eliminare una vita umana innocente. Oggi sembriamo soli a pensarla così, e invece siamo la maggioranza silenziosa. Tra pochi anni guarderemo tutti con orrore alle inique leggi abortiste che solo nel nostro Paese hanno tolto di mezzo oltre sei milioni di esseri umani dal 1978 ad oggi”.

Una prossima grande iniziativa in difesa della famiglia naturale si svolgerà sempre a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. Si tratta del X Incontro mondiale delle famiglie, organizzato dal Dicastero vaticano per i laici, la famiglia e la vita e dalla diocesi di Roma.

Sotto il video integrale dell’intera Manifestazione Nazionale “Scegliamo la Vita”.

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