Il sacerdote-esorcista della preghiera, dei dolori e delle grazie: Don Dolindo Ruotolo

di Simona Trecca

IL 24 GIUGNO DEL 1905 VENIVA ORDINATO, A NEANCHE 23 ANNI, IL SERVO DI DIO DON DOLINDO RUOTOLO (1882-1970). IN OCCASIONE DI QUESTA RICORRENZA PRESENTIAMO UNA NUOVA INIZIATIVA CHE MIRA A DIFFONDERE LA VITA E LA TESTIMONIANZA DI QUESTO STRAORDINARIO SACERDOTE ED ESORCISTA NAPOLETANO: UN CORTOMETRAGGIO CURATO E MUSICATO DAL MAESTRO D’ARTE ROBERTO BONAVENTURA

«Quando vedi che le cose si complicano, dì con gli occhi dell’anima chiusi: “Gesù pensaci tu». Queste poche parole, conosciute comunemente come Atto di abbandono di Don Dolindo Ruotolo (1882-1970), riassumono il messaggio che Gesù ha voluto lasciare a tutti noi mediante questo sacerdote ed esorcista napoletano, di cui è in corso la causa di canonizzazione

Il Servo di Dio non ha avuto vita facile. Diverse sono le sue biografie pubblicate negli scorsi anni, quella però più intima è stata scritta dalla nipote novantenne Grazia Ruotolo con il giornalista Luciano Regolo condirettore per i Periodici San Paolo di Famiglia Cristiana. S’intitola appunto Gesù pensaci tu.  Vita, opere scritti & eredità spirituale di Don Dolindo Ruotolo nel ricordo della nipote (Invito alla lettura di Mons. Vittorio Formenti, Edizioni Ares, Milano 2020, pp. 288, € 16).

Don Dolindo fu un uomo tormentato da molte e severe prove. Fin dall’infanzia patì un inverosimile carico di sofferenze, fisiche e spirituali, tanto da fargli rivelare che il suo nome “Dolindo” significa Dolore. Un alter Christus gravato da una lunga e dolorosa Passione.

Per chi è a digiuno della fede cattolica tutto questo può sembrare infinitamente assurdo oltre che ingiusto, ma per chi conosce la vita dei santi, che sempre si profila simile a quella del Signore Gesù, non risulterà scandaloso il percorso penoso che quest’uomo ha eroicamente compiuto nella volontà di Dio.

Conosciuto spiritualmente anche da Padre Pio, con cui condivise bilocazioni, lotte con il demonio e l’obbedienza sempre portata alla Madre Chiesa anche nei diversi anni di sofferenze ed esili che dovette patire.

Oggi la sua tomba, che è a Napoli nella Chiesa di San Giuseppe dei Vecchi (alla quale per diretto coinvolgimento del sacerdote e di suo fratello è stato associato il titolo di Santuario dell’Immacolata di Lourdes), è meta di pellegrini che per intercessione di Don Dolindo chiedono continue grazie e favori. Sulla tomba una targa suggerisce direttamente da parte dal Servo di Dio: «Quando verrai alla mia tomba, tu bussa, anche dalla tomba io ti risponderò: confida in Dio».

Con lo scopo di far conoscere ai più questo mistico, il Maestro d’Arte Roberto Bonaventura ha recentemente presentato un cortometraggio, del quale ha composto anche la colonna sonora, dal titolo: Don Dolindo Ruotolo, il sacerdote della preghiera, dei dolori e delle grazie. Un progetto che lo stesso Autore racconta così: «Dopo molte ricerche ho identificato la storia da raccontare in un cortometraggio a lui dedicato. Si tratta della grazia ricevuta da un medico napoletano, Mario Gentile, di cui è stato testimone il figlio, dott. Marcello Gentile anch’egli medico. Un racconto emozionante dal quale emerge che la moglie del ricevente la grazia, medico anch’essa, era figlia spirituale del nostro don Dolindo».

«Sono fermamente convinto – aggiunge Bonaventura – che ci sia bisogno di miracoli che esortino gli uomini secolarizzati di questo frangente storico a pregare e volgere gli occhi del cuore a Dio che tutto può. Che don Dolindo protegga e benedica questo mio umile sforzo per il bene delle anime».

Sforzo che necessita di essere condiviso, in un’ottica corale, con chiunque voglia contribuire alla realizzazione di tale progetto, nella modalità con cui lo Spirito Santo suggerisce per promuovere la figura di Don Dolindo Ruotolo.

Per ulteriori informazioni si può scrivere a adrianadidonato1@libero.it.

 

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