Sacro Cuore di Gesù: la storia dell’istituzione della festa

Sacro Cuore di Gesù: la storia dell’istituzione della festa

di Piera Di Girolamo

LA SOLENNITÀ DEL SACRO CUORE, CHE OGGI LA CHIESA CELEBRA, HA UNA STORIA RICCA DI CONFERME DA PARTE DI SANTI E BEATI NEL CORSO DEI SECOLI 

La festa del Sacro Cuore di Gesù – che la Chiesa oggi celebra in modo solenne – è una ricorrenza mobile. Il calendario prevede che si celebri 19 giorni dopo Pentecoste e, quindi, il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini. Questa solennità è strettamente legata al sabato successivo dedicato invece alla memoria del Cuore Immacolato di Maria.

Con il culto al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa intende onorare il Cuore di Cristo, il “Cuore che tanto ha amato gli uomini”, in cui è racchiusa tutta la Sua umanità assieme alla Sua divinità.

La devozione al Sacro Cuore ha origini molto antiche. Pietra d’angolo si può certamente considerare la figura di san Giovanni Apostolo, il quale nell’Ultima Cena ebbe il privilegio di appoggiare il capo sul petto di Gesù (Gv 13,25). Nel periodo medievale, se ne trovano tracce nel pensiero di alcune mistiche come Matilde di Magdeburgo, Matilde di Hackeborn e Gertrude di Hefta, nonché del beato domenicano Enrico Suso. Una grande fioritura e una più forte diffusione del culto si ebbero, tuttavia, nel XV secolo ad opera di san Jean Eudes e di Santa Margherita Maria Alacoque, monaca visitandina del monastero di Paray-le-Monial, sulla Loira. Gesù apparve a quest’ultima per ben diciassette anni, domandando, appunto, una particolare devozione al Suo Cuore.

La celebrazione del Sacro Cuore, come accade anche per altre feste liturgiche (si pensi ad esempio alla Festa della Divina Misericordia celebrata la domenica in Albis, prima domenica dopo Pasqua), fu istituita per espressa richiesta di Gesù che il 16 giugno 1765, durante l’ottava del Corpus Domini, apparendo alla Sua diletta sposa, chiese una particolare devozione al Suo Cuore: «Per questo ti domando che il primo venerdì dopo l’ottava del Santissimo Sacramento sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore facendo ad esso riparazione d’onore mediante onorevole ammenda, comunicandosi in quel giorno per riparare le indegnità che esso ha ricevuto mentre veniva esposto sugli altari. Io ti prometto che il mio cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri».

Le rivelazioni di Santa Margherita incontrarono da subito una forte opposizione della Chiesa, ma grazie al santo gesuita padre Claudio de la Colombiere, confessore e guida spirituale della santa, si diffusero fortemente giungendo fino ai nostri giorni.

La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, nel noviziato di Paray, il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686. Da allora, nonostante tutte le avversità e le opposizioni che questa devozione incontrò – soprattutto per ciò che riguardava l’oggetto stesso del culto – non subì alcuna battuta d’arresto. Nel 1765 Clemente XIII accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la “Solennità del Sacro Cuore di Gesù”. In questo secolo si sviluppò un acceso dibattito: la Congregazione dei Riti affermò che oggetto del culto era il cuore di carne di Gesù, simbolo del Suo Amore. I Giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria ritenendo possibile un culto solo al cuore non reale, ma metaforico. Solo nel 1856 con Pio IX la solennità venne estesa alla Chiesa universale e inserita nel calendario liturgico. Sull’onda della devozione sorsero dappertutto congregazioni, oratori, atenei, chiese, la più famosa delle quali è sicuramente la Basilica di Montmatre a Parigi.

Il modo in cui l’iconografia cristiana simboleggia il Sacro Cuore porta alla memoria la Passione di Cristo. Esso viene rappresentato incoronato di spine, sovrastato dalla croce e ferito dalla lancia, a eterna memoria del più alto gesto d’Amore che Gesù ha compiuto: sacrificare la Sua stessa vita per la salvezza dell’umanità; infine, circondato dalle fiamme che simboleggiano l’ardore misericordioso che Cristo prova per i peccatori.

Nella solennità del Sacro Cuore di Gesù si celebra anche la Giornata della Santificazione Sacerdotale istituita il 25 marzo 1995 da Giovanni Paolo II, un’occasione preziosa per ravvivare nei sacerdoti la consapevolezza del dono ricevuto e risvegliare la gioia della missione loro affidata.

 

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