Quelli che tifano per “la democrazia e la libertà” ma odiano chi tenta di proteggere i bambini

di Sofia Prezzia

STATI UNITI: REAZIONE VIOLENTA DEI COSIDDETTI “DEMOCRATICI” DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA CHE ABBATTE LA SENTENZA ROE VS. WADE

Atti di vandalismo pro-aborto contro le chiese cattoliche statunitensi e le strutture pro-vita degli Stati Uniti si stanno moltiplicando dopo la decisione del 24 giugno della Corte Suprema di “de-costituzionalizzazione” della sentenza che ha legalizzato l’aborto Roe vs. Wade. Gli stessi giudici federali che hanno deciso sul “caso Dobbs” contro l’Organizzazione per la salute delle donne di Jackson, sono in stato di continua allerta perché minacciati dagli attacchi e da pericoli di rappresaglia da parte degli attivisti “pro-choice”.

A Reston, in Virginia, la polizia e i vigili del fuoco hanno risposto a una chiamata per un incendio presso la chiesa cattolica di St. John Neumann.

Secondo il dipartimento di polizia della contea di Fairfax, nell’incendio è stato utilizzato un additivo e, da alcune foto rese disponibili sul web, vari graffiti e scritte su cartello appesi sui muri della chiesa recano la frase: “This Won’t Stop(“l’aborto non si fermerà”).

Secondo la polizia di Lynchburg, le finestre del Blue Ridge Pregnancy Center di Lynchburg (Virginia), una clinica che aiuta le donne ad accogliere i propri figli anche in caso di gravidanze difficili o indesiderate, sono state frantumate nella notte tra il 24 e il 25 giugno e sono anche qui apparsi vari graffiti di contenuto violento (vds. la foto in anteprima di questo articolo). Le foto apparse sui social mostrano la firma del gruppo abortista Jane’s Revenge e la seguente minaccia a tutti gli operatori della struttura prolife: “If abortion is ain’t safe you ain’t safe” (“Se gli aborti non saranno sicuri e per tutti, nemmeno lo sarete voi“). La polizia afferma che dai filmati della sicurezza della clinica risultano quattro individui mascherati che vandalizzano l’edificio ma l’indagine è attualmente in corso.

Nella chiesa cattolica del Santo Nome di Maria a New Orleans, una statua della Vergine Maria e una lapide in memoria di bambini non ancora nati sono stati deturpati con vernice rossa, come ha riferito il canale Fox 8 lo scorso 25 giugno.

Anche Life Choices, un centro pro-vita a Longmont, in Colorado, ha subito un incendio e ingenti danni da fumo sabato scorso. L’FBI e la polizia locale stanno indagando sull’incendio considerato doloso.

Il Centro di supporto per la gravidanza dell’albero della vita a Paso Robles, in California, ha subito analoghi attacchi con distruzione di finestre, simboli anarchici e le solite iniziali “JR”, che sta per Jane’s Revenge, che hanno imbrattato le pareti. La polizia di Paso Robles ha riferito che il centro di gravidanza ha ricevuto una lettera di minaccia dal gruppo abortista  ma non è ancora chiaro se la missiva sia stata ricevuta prima o dopo l’episodio di vandalismo. Anche in questo caso si stanno analizzando i nastri di sorveglianza delle aziende circostanti per cercare di individuare i responsabili.

La chiesa cattolica di Sant’Antonio ad Harlingen, in Texas, ha subito atti vandalici su tre delle sue statue durante il fine settimana. Le foto dell’atto vandalici mostrano una statua di quella che sembra essere la Vergine Maria rovesciata e decapitata. Dalla parrocchia hanno fatto anche sapere che due statue di angeli sono state rubate.

Le violenze contro i cristiani contrari all’aborto, purtroppo, non accennano a diminuire. Sarà un’estate calda, in tutti i sensi!

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