Chi vuole sopravvivere come popolo o civiltà incentiva le nascite, non gli aborti

Chi vuole sopravvivere come popolo o civiltà incentiva le nascite, non gli aborti

di Martino Mora

ABORTO, CONTRACCEZIONE, DIVORZIO, EUTANASIA, DEVIANZE SESSUALI, DROGHE ECC. NON RIGUARDANO SOLTANTO L’ETICA INDIVIDUALE, MA ANCHE, E SOPRATTUTTO, IL DESTINO COLLETTIVO DEI POPOLI E DELLE CIVILTÀ

Solo il totale accecamento spirituale nel quale viviamo non ci permette di cogliere che le questioni riguardanti l’aborto, la contraccezione, il divorzio, il matrimonio, l’eutanasia, le devianze sessuali, le droghe, non riguardano soltanto l’etica individuale, ma anche e soprattutto il destino collettivo dei popoli e delle civiltà. Non sono solo questioni private, ma anche e soprattutto questioni pubbliche. Esattamente come il problema dell’immigrazione di massa.

Il Parlamento europeo, eletto direttamente dalle masse decerebrate, che esalta aborto e contraccezione (abortiva e non) come “diritti ” – l’ideologia del dirittismo – è sempre lo stesso che esalta la devianza sessuale e l’immigrazione di massa come altrettanti indiscutibili “diritti”. Perché l’Europa vuole morire.

Non bisogna essere dei geni per comprendere che chi vuole sopravvivere come popolo o civiltà incentiva le nascite, non gli aborti. Incentiva la famiglia, non le devianze. Incentiva i matrimoni, non i divorzi o i concubinaggi. Privilegia gli autoctoni, non gli stranieri. Non dà soldi e patrocini pubblici a carnascialate orgiastiche nelle strade. Mette chiari limiti alla produzione e alla diffusione della pornografia. Insegna la temperanza, non l’avidità e lo spreco. Sceglie di dare aristotelicamente alla comunità almeno importanza pari, se non superiore, all’arbitrio individuale dei singoli. Pensa alla comunità come legame non solo tra i vivi, ma tra i nati, gli antenati e coloro che ancora devono nascere. Riconosce e difende la legge naturale.

L’ideologia liberal è soltanto un’ideologia di morte collettiva dei popoli benestanti. Il politicamente corretto americanoide è l’eutanasia della comunità in disgregazione, che ha dimenticato Dio nel benessere.

Alla fine il problema è che popoli senza Dio (“senza metafisica” diceva Hegel) e per giunta materialmente benestanti, subiscono la disgregazione individualistica e la deriva edonistica. Eccoci all’ideologia del “dirittismo”. Fino a giungere al desiderio, nemmeno troppo mascherato, di tirare collettivamente le cuoia.

Liberali, sinistroidi, democristiani – da noi in primis i miserabili piddini – esprimono solo un po’ meglio degli altri questo desiderio di autodistruzione della civiltà europea. Che naturalmente è anche colonia degli Usa perché non conosce più la sua Tradizione, classica e cristiana. E quindi vuole finire nel nulla, nell’abbraccio dissolutivo del suo opulento padrone d’oltreoceano. Per potere essere indipendenti, infatti, bisogna prima volere vivere. Chi vuole schiattare non vuole certo l’indipendenza. Eppure nessuno sembra davvero capirlo. Mai l’umanità è stata tanto spiritualmente accecata.

 

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