Far distribuire la pillola abortiva Ru486 direttamente nei consultori è una triste deriva

di Angelica La Rosa

IL CONSIGLIERE REGIONALE MONTEVECCHI (LEGA) SULLE POLITICHE “SANITARIE” DELL’EMILIA-ROMAGNA ROSSA: “DA BONACCINI PREOCCUPANTE BANALIZZAZIONE DELL’ABORTO

Pillola abortiva Ru486 distribuita nei consultori? Preoccupante questa continua banalizzazione dell’aborto ridotto a pratica “fai da te” da eseguire direttamente a casa, portata avanti da Stefano Bonaccini“.

Interviene così il Consigliere Regionale Matteo Montevecchi, referente del dipartimento “Famiglia e Valori Identitari” della Lega in Romagna, dopo l’annuncio del “governatore” Bonaccini durante la trasmissione “Otto e Mezzo” su La 7, di far distribuire la pillola abortiva Ru486 direttamente nei consultori emiliano romagnoli a partire dalla prossima settimana.

È davvero preoccupante la decisione di Bonaccini di far distribuire la pillola abortiva Ru486 direttamente nei consultori – argomenta Montevecchi -. Siamo davanti ad una triste deriva: la continua banalizzazione estrema dell’aborto ridotto a pratica “fai da te” da eseguire direttamente a casa, portata avanti dalla sinistra italiana. Si riconferma la pericolosa mentalità che vede l’aborto alla stregua di un metodo contraccettivo”. Il giovane Consigliere leghista quindi prosegue: “ricordo a Bonaccini che i consultori familiari non dovrebbero essere centri dove si somministrano pillole abortive, ma luoghi di informazione dove si dovrebbe anche cercare di aiutare a rimuovere le cause che possono indurre all’aborto. Triste vedere usare l’aborto per conquistare facile consenso. Piuttosto Bonaccini pensi ad aiutare le donne in gravidanza in difficoltà economica, abbandonate dallo Stato, a non abortire, attraverso aiuti concreti e a promuovere l’attivazione di sportelli informativi dei Centri di aiuto alla vita (Cav) all’interno delle strutture ospedaliere”.

Inoltre Montevecchi ricorda: “le nuove linee guida ministeriali di Speranza del 12 agosto 2020, recepite il 22 settembre dello stesso anno dalla Regione Emilia Romagna, prevedono la somministrazione della pillola abortiva Ru486 in day hospital, nei consultori e con tempi estesi fino alla nona settimana”.

Occorre ribadire – conclude Montevecchi – che queste linee guida non hanno alcuna valenza di legge, quindi la loro adozione da parte della Regione non è obbligatoria. Inoltre, perfino l’articolo 8 della legge 194 attualmente in vigore, prevede che tutto l’iter dell’interruzione di gravidanza debba essere svolto esclusivamente presso gli ospedali o presso istituti ed enti indicati dalla legge, perciò non certamente nei consultori familiari per poi abortire a casa. Non a caso, le precedenti linee guida del Ministero della Salute del 2010 prevedevano il ricovero di tre giorni in ospedale, dando la seguente motivazione: ‘Per un’attenta sorveglianza sanitaria, in modo da ricevere un’assistenza immediata se si verifica un’emorragia importante’”.

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