Il vescovo Eleganti attacca la sinodalità: “mondo secolare e sue usanze non sono fonte di rivelazione”

Il vescovo Eleganti attacca la sinodalità: “mondo secolare e sue usanze non sono fonte di rivelazione”

di Emanuela Maccarrone

PER IL VESCOVO SVIZZERO MARIAN ELEGANTI TEMATICHE QUALI SACERDOZIO FEMMINILE, REVISIONE DELLA MORALE SESSUALE E ABOLIZIONE DELLA CENTRALITÀ SACERDOTALE NELLA LITURGIA SONO STATE ETICHETTATE CON TERMINI FUORVIANTI QUALI “INCLUSIVITÀ”, “ASCOLTO”, “UGUAGLIANZA” E “ACCOGLIENZA” MA NON HANNO NESSUNA RELAZIONE CON LE VERITÀ DELLA FEDE

Accanto alle preoccupazioni espresse, fra gli altri, dal vescovo Athanasius Schneider e dal cardinale Gerhard Müller in ordine ad alcuni indirizzi del cammino preparatorio al sinodo della Chiesa universale sulla sinodalità, previsto nel 2023 e nel 2024, anche l’abate benedettino  Marian Eleganti, vescovo emerito di Coira (Svizzera), è intervenuto con un recente messaggio tradotto dal tedesco, con il suo permesso, dal portale LifeSiteNews.

Mons. Eleganti ha esposto il suo punto di vista riguardo alle contraddizioni legate al cammino sulla sinodalità con termini forti. “La Chiesa non è stata sulla strada sbagliata per 2000 anni per essere illuminata e corretta ai nostri giorni da un processo sinodale iniziato nel 21° secolo“, ha affermato. “Il mondo secolare e le sue usanze non sono certo una fonte di rivelazione attraverso la quale lo Spirito di Dio ci parla, come si sostiene. Perché tra lo spirito del mondo e lo spirito di Dio c’è inimicizia e poca intersezione, come spiegano chiaramente San Paolo e San Giovanni“, ha spiegato il vescovo svizzero.

Secondo il prelato, tematiche quali la presenza delle donne nel diaconato o nel sacerdozio, la revisione della morale sessuale (circa il sesso extraconiugale, l’omosessualità etc.), l’abolizione della centralità sacerdotale nella liturgia, sono state appositamente “etichettate” con dei termini quali inclusività, ascolto, uguaglianza e accoglienza ma sono dei concetti fuorvianti, poiché non hanno nessuna relazione con le verità della fede.

Nel Vangelo e nelle parole di Gesù, c’è chiaramente ‘esclusività’ – ha aggiunto –. Nel Vangelo le persone sono escluse dalla sala delle nozze o ne sono gettate fuori, in un luogo dove prevale il pianto e lo stridore di denti. Queste sono le parole di Gesù. Ora Dio ci è venduto come l’amore onnicomprensivo che approva tutto e benedice ciò che le persone fanno perché tutti sono figli di Dio. Un tale Dio cessa di essere la Verità e la Giustizia che spesso sono esclusive, escludendo l’errore e il peccato e coloro che non si astengono da quest’ultimo“.

Il monsignore ha denunciato quindi una “politicizzazione” di queste tematiche da parte di alcuni settori della Chiesa, in pieno contrasto con il discernimento dello Spirito, intravedendo il tentativo di porsi al di sopra degli insegnamenti di Gesù: «non si fermano nemmeno davanti a Lui».

Il vescovo Eleganti ha spiegato che non sono ammissibili certe innovazioni nella dottrina della fede le quali, come la storia insegna, sono state soltanto la causa di eresie che hanno ingenerato divisioni nella Chiesa. Concili importanti come quello di Trento, ha specificato il prelato, sono stati dei validi strumenti di chiarezza per combattere le false dottrine. Al contrario, processi sinodali come quello in corso sono “come vettori che trasportano le sostanze nocive o le eresie e sono essi stessi tossici“.

Chiedendosi se potranno esserci un giorno delle scuse da parte dell’Amministrazione della Città del Vaticano per il ricorso, nel periodo più intenso della pandemia, ad uno strumento comunque liberticida come il Green Pass rafforzato, nel concludere il suo messaggio il prelato ha manifestato un certo pessimismo circa le attività sinodali perché, a suo dire, potrebbero dare luogo a non poche strumentalizzazioni.

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