L’Arcigay ha una nuova guida, un programma da partito politico, e la Boldrini come esecutrice

di Angelica La Rosa

LAURA BOLDRINI SI CONGRATULA CON NATASCIA MAESI, NUOVA PRESIDENTE DELL’ARCIGAY. “MI IMPEGNERÒ PER FAR SÌ CHE VENGA PORTATA ALL’ATTENZIONE DEL PARLAMENTO LA PIATTAFORMA PROGRAMMATICA ELABORATA DALLE ASSOCIAZIONI LGBTQIA+.PER UNA SOCIETÀ PIÙ EQUA, CHE RISPETTI I DIRITTI DI TUTTI E TUTTE”, HA SPIEGATO LA EX PRESIDENTE DELLA CAMERA

“C’erano pochi dubbi sulla volontà di indottrinamento della comunità LGBTQIA+, ma l’ennesima conferma è arrivata con l’elezione della nuova presidente di Arcigay, Natascia Maesi, che ha dichiarato di voler fare tutto il necessario per adottare la ‘Carriera Alias’ sui posti di lavoro, a scuola e nella pubblica amministrazione, di voler stravolgere la normativa sulla filiazione a favore delle coppie omosessuali e di voler modificare la Legge 164 sul cambio di sesso eliminando l’obbligo di verificare la condizione clinica di disforia di genere. Si getterebbero bambini e adolescenti in pasto all’ideologia gender e al concetto antiscientifico di una fluidità sessuale autodichiarata, con conseguenze drammatiche e spesso irreversibili, come purtroppo testimoniano le storie di tantissimi ‘detransitioner’. La Carriera Alias, lo ricordiamo alla Maesi, è priva di qualsiasi base giuridica e contraria a numerose norme civili, amministrative e penali (tra cui l’art. 6 del Codice Civile; l’art. 97 della Costituzione; l’art. 494 del Codice Penale)”.

Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

La scuola, secondo Coghe “non ha alcun potere di alterare i dati anagrafici dei minori nei documenti e negli atti interni sulla base di autodichiarazioni o di percorsi terapeutici che non hanno portato a diagnosi definitive e alla sentenza di riattribuzione del sesso come previsto dalla legge italiana in materia, dunque affermare di voler anche togliere i percorsi psicologici è di una gravità inaudita. Come se non bastasse, per quanto riguarda i bambini, la Maesi ha affermato che in caso di coppie arcobaleno dovrebbero essere dichiarati ‘figli al momento della nascita’. La Maesi si riferisce forse al momento del parto di una donna schiavizzata e ridotta a madre surrogata con l’aberrante pratica dell’utero in affitto? O ancora alla nascita di un bambino che avrà ‘due mamme’ e che dunque vedrà scomparire per sempre il padre biologico, come se non esistesse? Faremo barricate contro questi progetti distruttivi della società”.

Natascia Maesi, giornalista 45enne, nata a Caserta e laureata in filosofia a Napoli, è la prima donna eletta presidente di Arcigay al XVII Congresso nazionale svoltosi a Latina. Confermato Gabriele Piazzoni, 38 anni di Crema, come segretario.

Maesi vive a Siena dove si occupa di uffici stampa e comunicazione. “Per quattro anni, sarò la presidente di Arcigay. E sottolineo il la, a marcare la differenza profonda tra leadership femminile e leadership femminista. Giorgia Meloni, nell’infrangere il soffitto di cristallo, ha disposto la cancellazione del femminile, con la conseguente invisibilizzazione delle donne dal discorso pubblico e politico, rafforzando l’idea che le donne abbiano valore solo se assomigliano agli uomini, diventano come loro, si appellano al maschile per essere autorevoli. Altra cosa è il modo in cui io e le altre attiviste transfemministe di Arcigay intendiamo affrontare generi, rendendoli visibili e attraversabili, disobbedendo a norme e aspettative di genere, superando i limiti del binarismo. Le parole creano senso e immaginario, sono strumenti potentissimi che vanno usati responsabilmente. Ancora di più se si ha un privilegio o si esercita un potere”.

Oltre alle rivendicazioni politiche della comunità Lgbt la nuova presidente di Arcigay mette al centro del suo “programma” la battaglia “per la piena applicazione della legge 194, l’aborto libero e gratuito riguarda anche le donne della nostra comunità”.

Congratulazioni a Natascia Maesi sono state espresse dalla deputata dem Laura Boldrini. “Mi impegnerò per far sì che venga portata all’attenzione del Parlamento la piattaforma programmatica elaborata dalle associazioni Lgbtqia+.Per una società più equa, che rispetti i diritti di tutti e tutte”, ha spiegato la ex presidente della Camera. Come dire: le lobby lgbt ordinano io eseguo!

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