Servizio Sanitario Nazionale, la spaventosa eredità di Mario Draghi

di Daniele Trabucco

SANITÀ: TAGLI, TAGLI, TAGLI. PERCHÉ IL GOVERNO NON È INTERVENUTO SULLE STIME?

Per il Servizio Sanitario Nazionale la Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) 2022, adottata dal Governo Draghi, ha previsto: nel 2023 un taglio di oltre 2 miliardi del finanziamento dai € 134 mld del 2022 a € 131,7 nel 2023; nel 2024 un taglio di ulteriori 3 miliardi essendo previsto che si passi da €131,7 mld del 2023 a €128,7 mld.; nel 2025 un incremento nominale di € 0,570 mld rispetto al 2024, pari ad un incremento dello 0,5%, assolutamente incongruo con le dinamiche di incremento annuale dei prezzi.

È vero che la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, da presentarsi alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno ai sensi dell’art. 2 della legge ordinaria dello Stato n. 39/2011, è un’eredità del pessimo Esecutivo Draghi, ma in presenza di una forte inflazione è opportuno concentrarsi anche sulle voci che non cambiano e che, per questa ragione, possono riservare brutte sorprese.

Il Governo Meloni non ha toccato le previsioni in termini assoluti della spesa sanitaria, e questo rischia di spalancare le porte ad una crescente privatizzazione.

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