Il coraggio di aprire una nuova libreria indipendente

di Mariella Lentini

LA MEG RYAN (“C’È POSTA PER TE“) DI ASTI E I LIBRI COME CURA PER L’ANIMA…

Il ministro della Cultura del governo Meloni, il giornalista e scrittore Gennaro Sangiuliano, ha spiegato che si impegnerà per “introdurre norme di incentivazione ai Comuni e agli altri soggetti pubblici affinché possano affittare, a canoni simbolici, locali di loro proprietà per realizzare librerie“. Ma c’è chi ha anticipato il Ministero ed ha creato la sua libreria indipendente.

Inaugurata ad Asti in Corso Alfieri 241 (nell’isola pedonale del centro città), la “Piccola Libreria Indipendente” è situata in un bellissimo storico cortile, dalle atmosfere d’altri tempi. La titolare è Vittoria Dezzani: laureata in lettere moderna, con un Master in scrittura alla Scuola Holden di Alessandro Baricco, accoglie chiunque desideri comprare un libro, abbia bisogno di un consiglio o voglia dare un’occhiata, con cordialità e simpatia. Vittoria ha solo 31 anni, eppure per lei la felicità è una casa colma di libri, un giardino e il caminetto acceso con accanto le persone che ama.

E’ un sogno che coltivavi da quando eri bambina, un sogno che si realizza. Dopo sette anni trascorsi dietro al bancone di un bar hai deciso di cominciare questa nuova avventura, in un momento in cui le imprese chiudono e l’economia soffre. Il tuo è un atto di coraggio, di fiducia nel futuro o un azzardo? Oggi si legge poco, si guarda molto la TV, lo smartphone e Facebook…

“Sì è vero, però sono molto fiduciosa e ottimista perché dopo il Covid penso che ci sia stata una ripresa della lettura, e poi secondo me i libri sono una cura per l’anima. Era il mio sogno e quindi ho deciso di buttarmi. Dopo l’esperienza in caffetteria ho capito che lavorare con le persone mi piace, poter consigliare loro e poter condividere con loro la mia più grande passione mi ha spinta ad aprire questa libreria, è un po’ come se fosse casa mia, vorrei diventasse casa mia”.

La tua è una libreria “indipendente”, che cosa significa?

“Indipendente vuol dire che non sono legata a nessuna casa editrice in particolare. Tutte le librerie che non fanno parte del marchio Mondadori piuttosto che Feltrinelli sono indipendenti, e visto che volevo un nome minimal ho deciso di chiamarmi Piccola Libreria Indipendente”.

Come sono suddivisi i libri negli scaffali, per editore, per argomento o generi? Ci sarà uno spazio per i libri di spiritualità?

“Ho deciso di suddividere i libri e questa scelta di titoli sono stati tutti dettati dal mio cuore, ho fatto una scelta emotiva, sotto tutti titoli emotivi, titoli che hanno costruito la mia storia e che ho scelto uno per uno, in modo che io possa sapere cosa vado a consigliare alle persone. Titoli spirituali sì ne ho, un libro sulla storia dei santi, ho anche delle edizioni illustrate della Bibbia per bambini”.

E poi c’è il settore dedicato ai più piccoli, che cosa hai pensato per loro in particolare?

“Per loro ho un settore piuttosto ricco perché io pur essendo “cresciuta”, pur avendo 31 anni, continuo tuttora a leggere libri per bambini perché mi piacciono molto, li ho sempre comprati, non ho mai smesso, quindi per loro ho un occhio di riguardo, e anzi la prima presentazione che farò sarà per i bambini con la vincitrice del Premio Strega esordienti per giovani”.

Qual è la parte migliore di svolgere questo lavoro oltre, ovviamente, a stare tutto il giorno in mezzo ai libri?

“La parte migliore è essere riuscita a coronare il mio sogno, adesso pur essendo questo solo il mio terzo giorno, sono tre giorni di fila che  mi sveglio felice di venire ad aprire il mio posto, quindi sono contentissima”.

Cosa pensi dei libri digitali, e in che modo potrebbero competere con quelli cartacei? Leggere è importante, qualunque sia il mezzo che ci permette di farlo. Credi che i due binari possano coesistere? Il fascino della carta non potrà mai essere sostituito, ma non si può fare a meno delle nuove  tecnologie…

“Sì è vero, sono d’accordo, però io forse dentro ho 85 anni credo, perché non ho mai letto un libro digitale, non so come funzioni un e-book per dire e non sono una grande fan, so che ci sono, so che esistono. Se avvicinano la gente alla lettura ben venga, però io qui ho solo libri di carta, sono una grande sostenitrice del profumo delle pagine, mi piacciono di più e ho scelto di tenere quelli”.

Che cosa ti aspetti dalla tua “Piccola Libreria Indipendente” e quali progetti hai in mente? So che desideri creare un luogo dove organizzare presentazioni e gruppi di lettura. Hai persino messo un divanetto dove potersi sedere a chiacchierare oppure a leggere un libro, magari degustando i «cocktail da passeggio di Hemingway», o le «tisane di Virginia Woolf» acquistabili insieme ai libri…

“Ho deciso di tenere anche dell’oggettistica non solo libri, magari per fare dei regali un po’ particolari, per esempio ho dei prodotti della Caffetteria Mazzetti di mia sorella e di mio cognato tra cui i tè, le tisane, i cocktail. Oggi, però, ho anche acquistato un bollitore elettrico, così alla gente che viene a trovarmi posso offrire un tè caldo, mi sembra una bella cosa che può avvicinare in questa maniera alla lettura. Una persona entra, viene a scegliere un libro e nel frattempo lo può fare sorseggiando una tisana. Mercoledì 14 dicembre ci ritroviamo per leggere e parlare tutti insieme del primo libro che abbiamo scelto, il libro di Giulia Caminito “Amatissime”, uscito qualche settimana fa, dove l’autrice ha racchiuso le mie scrittrici del cuore, la Ginzburg e la Morante che per me sono veramente un pezzo della mia vita”.

Il grande comunicatore Don Giovanni Bosco, tanto amato dai giovani, diceva che la “buona stampa” avrebbe avuto un ruolo fondamentale per la crescita morale della società. Il beato Giacomo Alberione, fondatore tra l’altro di Famiglia Cristiana, diceva: “Io so il male che fanno certi libri…”. Allora ci vogliono certi libri per nutrire l’anima… E’ questa la missione alla quale ti senti chiamata?

“Il male di vivere credo che accompagni la maggior parte di noi, però per me i libri sono una cura e un balsamo per l’anima. Desidero espandere questa cura e questo amore verso più persone possibili e se la mia libreria può aiutare le persone a stare meglio io sono molto felice. A me aiuta a stare meglio, l’ho aperta per questo”.

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