É necessaria una sovranità fondata sull’ordine naturale che metta fine al disordine

di Daniele Trabucco

JOSEPH DE MAISTRE: IL DIRITTO NATURALE CONTRO IL RAZIONALISMO ED IL CONTRATTUALISMO

Joseph De Maistre (1753-1821) é un pensatore poco conosciuto ai piú, ma grande sul piano della forza del pensiero. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1772 presso l’Universitá di Torino, capitale del Regno di Sardegna, entrò nel 1772 in magistratura e nel 1788 venne nominato senatore. Nel 1792, con l’invasione francese della Savoia, inizió il suo esilio e, dal 1803 al 1813, fu Ministro plenipotenziario a san Pietroburgo presso la Corte zarista, esercitando un certo influsso sullo zar Alessandro I. Al rientro nella capitale sabauda, nel 1818, venne nominato Reggente della Cancelleria del Regno. Morì nel 1821. Tra le sue opere rileva il “Saggio sul principio generatore delle Costituzioni politiche e delle altre istituzioni umane” del 1814.

De Maistre, alla luce della conclusione tragica della Rivoluzione francese sfociata nel Terrore, osserva come nessuna istituzione stabile e durevole sia il risultato delle deliberazioni umane: queste generano, infatti, soltanto opinioni divergenti e dispute, portando alla dissoluzione di qualunque vincolo non fondato sull’ordine naturale. É necessaria, allora, la sovranità che metta fine al dis-ordine, tuttavia questa, cosí come la societá e la Costituzione, non sorgono né su basi razionali, né contrattualistiche le quali pongono un ordine convenzionale, contingente, artificiale, relativo.

Il contrattualismo, inoltre, é un meccanismo che, affrancando la res publica dalla natura e dunque dalla socialità, mira alla fondazione di una nuova moralità per la quale l’uomo aspira a trovare solo in se medesimo la regola esclusiva del proprio destino politico. Contro il giusnaturalismo moderno settecentesco, che si abbevera a quello sfrenato individualismo giá emerso con la Riforma protestante e che sostiene l’esistenza di diritti naturali pluralizzati poi storicizzati nelle dichiarazioni costituzionali, De Maistre, negando che si possa parlare di diritti intesi alla maniera del secolo “astratto e costituzionale”, afferma al contrario che nella società non ci sono diritti, ci sono solo doveri, mostrando piuttosto la convergenza sui presupposti del giusnaturalismo classico e medievale, atteso che le dottrine della legge naturale premoderne insegnavano i doveri dell’uomo e, quando prestavano attenzione ai suoi diritti, li concepivano come sostanzialmente derivati dai suoi doveri.

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Dio’fai da te….una tentazione ricorrente…