Mons. Mutsaers: “il Cammino sinodale tedesco ha diviso i cattolici creando uno scisma”

Mons. Mutsaers: “il Cammino sinodale tedesco ha diviso i cattolici creando uno scisma”

di Angelica La Rosa

IL VESCOVO OLANDESE ROBERT MUTSAERTS SUI GRAVI ERRORI DEL CAMMINO SINODALE TEDESCO

Il vescovo olandese Robert Mutsaerts ha scritto un articolo sul suo blog segnalando i gravi errori del Cammino sinodale tedesco, denunciando anche che sebbene i tedeschi eterodossi pretendano di basarsi sul Concilio Vaticano II, in realtà lo contraddicono e vi si oppongono.

Il Cammino sinodale come “istituzione governativa provvisoria” è stato deliberatamente creato “violando il diritto canonico”, ha scritto monsignor Mutsaerts. Ora “con il Consiglio sinodale si vuole creare un organo permanente che sostituisce la posizione di leadership del vescovo con un corpo collegiale formato da vescovi, sacerdoti e laici”.

Sul suo blog “Paarse peppers” il vescovo Robert Mutsaerts ha ricordato che i vescovi tedeschi “hanno rinunciato ai loro doveri pastorali. Qualche “no” episcopale è stato tollerato purché non interferisca con l’approvazione delle decisioni sinodali. Il cammino sinodale ha diviso i cattolici in Germania. Abbiamo una parola per definire tutto questo: scisma”.

È vero che “la Via sinodale, che la Chiesa cattolica tedesca segue”, afferma di essere “basata sul Concilio Vaticano II”, ha spiegato il vescovo Mutsaerts. “Ma uno sguardo più attento ai testi del Cammino sinodale mostra il contrario”. Sul celibato sacerdotale, infatti, “il Cammino sinodale attribuisce falsamente dottrine al Concilio, sebbene il Concilio insegni l’esatto contrario”.

Per monsignor Mutsaerts chi vuole rimanere fedele al Concilio Vaticano II non può allo stesso tempo confessare i contenuti del Cammino sinodale tedesco, perché le affermazioni si escludono a vicenda.

Se si accettassero le decisioni del Cammino sinodale ci dovrebbero essere cambiamenti nel Catechismo, ma anche parti della Sacra Scrittura (Gn 19, 1-29; Rm 1,24-27; 1Cor 6,9-19; 1Tm 1,10). “Anche come fonte di conoscenza della fede, la Bibbia serve il Cammino sinodale in maniera piuttosto marginale. Secondo l’insegnamento conciliare, la rivelazione divina contenuta nella Sacra Scrittura e nella Tradizione è completa (cfr Dei Verbum 4, 7-10). Al contrario, il Cammino sinodale dichiara che l’autocomunicazione di Dio si rinnova costantemente nella fede dei fedeli, e inventa, insieme alla Scrittura e alla Tradizione, i ‘segni dei tempi’ come nuova fonte di rivelazione. La logica conseguenza di questo punto di vista è che ciò che fino a ieri era considerato un peccato (per esempio, gli atti omosessuali) oggi può essere considerato una benedizione; che insegnamenti che ieri erano considerati infallibili sono oggi considerati discriminatori e quindi peccaminosi (ad esempio, l’esclusione delle donne dall’ordinazione sacerdotale). Una tale comprensione del costante cambiamento dei contenuti della fede, tuttavia, non ha nulla in comune con l’insegnamento del Concilio o con la rivelazione divina”.

Il vescovo ausiliare Mutsaerts ha ricordsato che “ciò che una volta veniva insegnato infallibilmente rimane infallibile e non è soggetto allo spirito dei tempi”.

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