A Taiwan si respira aria pesante, noi da che parte staremo?

A Taiwan si respira aria pesante, noi da che parte staremo?

di Gian Piero Bonfanti

CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN CONFLITTO MONDIALE GIÀ ESISTENTE CHE SI GIOCA SUL PIANO ECONOMICO, SENZA ESCLUSIONE DI COLPI

Mentre tutto il paese è distratto dalla notizia dell’orsa killer (si discute se sopprimere l’orsa che ha ucciso il runner, se catturarla o se trasferirla, oppure se sparare a tutti i runner che si permettono di entrare nell’habitat delle bestie feroci), nel mondo accade qualcosa di più preoccupante.
Non ci riferiamo questa volta al massacro che sta avvenendo nei territori ucraini/russi, oramai è solo una questione di tempo: dal conflitto ne usciranno tutti perdenti e si farà alla fine solo una conta dei morti.
Non parliamo neanche più della cosiddetta “pandemia” che tanto ha terrorizzato il mondo in questi tre anni e che grazie ai reiterati bollettini di infettati (positivi, sintomatici o asintomatici, morti per o con Covid e via dicendo) ha fatto in modo che una paura recondita abbia colpito una fetta di popolazione che sembra voglia vivere il resto dei loro giorni all’ombra di una inutile mascherina di carta.
Ci riferiamo alla Cina ed alle esercitazioni (war games) avvenute durante questi ultimi giorni a Taiwan.
La Cina si sta preparando ad un conflitto e non ne fa mistero il ministro degli Esteri taiwanese Joseph Wu, il quale è convinto che Pechino si stia preparando a “scatenare la guerra”.
Delle mire espansionistiche ed imperialiste della Cina InFormazione Cattolica se ne è sempre occupata.
Tra i vari articoli che hanno trattato l’argomento ricordiamo l’articolo di Simona Trecca di Gennaio 2022 “Altro che “Via della Seta”, quello di Federico Rampini, il quale ci spiega perché la Cina minaccia tutto l’Occidente (https://www.informazionecattolica.it/2022/01/06/altro-che-via-della-seta-federico-rampini-ci-fa-capire-la-perche-la-cina-minaccia-tutto-loccidente/).
Già nel febbraio del 2022 Matteo Castagna ci raccontava della militarizzazione di Russia e Cina, e nel suo articolo era ben esplicito il riferimento ad una eventuale invasione di Taiwan (che ricordiamo essere strategicamente ed economicamente molto importante, vedi https://www.informazionecattolica.it/2022/02/28/la-russia-e-la-cina-sono-piu-forti-delloccidente/).
Anche il lungimirante Pietro Licciardi aveva previsto sin dal giugno 2022 che, dopo la tensione in Ucraina, avremmo dovuto assistere ad un pericolo proveniente da Xi Jinping a causa delle sue mire espansionistiche (https://www.informazionecattolica.it/2022/06/03/fine-della-liberta-negli-usa-crollo-dellue-e-dominio-mondiale-della-cina/).
Poi abbiamo assistito al viaggio (per la maggior parte degli italiani inspiegabile, visto che siamo sempre tenuti all’oscuro di tutto) di Nancy Pelosi a Taiwan, ed abbiamo riportato anche la reazione furiosa di Xi Jinping. Ciò successe nell’agosto del 2022, ve lo ricordate? (https://www.informazionecattolica.it/2022/08/09/chi-e-veramente-nancy-pelosi-e-perche-e-andata-a-taiwan/).
Infine vi segnaliamo l’articolo di Chiara Masotto di Dicembre 2022, in cui si evince in modo lampante l’intenzione di una colonizzazione economica da parte dell’impero del drago rosso (https://www.informazionecattolica.it/2022/12/14/cina-sempre-piu-vicina-allarabia-saudita-e-non-solo-per-la-fame-di-petrolio/)
Tutti questa carrellata di avvenimenti, commentati nel tempo da InFormazione Cattolica, fa comprendere che le cose non accadono a caso: Xi Jinping non si è svegliato una mattina di primavera con la voglia di fare delle esercitazioni militari in Taiwan e l’assetto militare, preparato per un prossimo conflitto, non può essere considerato una casualità.
È importante anche comprendere che il presidente francese Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron non ha preso il cestino del picnic per farsi una gita in Cina di tre giorni per poi tornare nel suo paese soddisfatto dell’incontro con il presidente cinese.
La Francia storicamente ha interessi su territori esteri, basti pensare all’Africa che oramai è divenuta quasi totalmente “proprietà” della Cina.
Alla luce di tutto ciò, in questo scenario geopolitico c’è molto su cui meditare. Ci troviamo di fronte ad un conflitto mondiale già esistente che si gioca sul piano economico, senza esclusione di colpi, conflitto che va a  delineare grossi blocchi di potere.
Oggi il mercato sembra “aperto”: c’è chi vuole entrare in Europa per una percezione di protezione, c’è chi prende accordi e si affilia all’OPEC per aprire mercati non monopolizzati dallo zio Sam, chi si dichiara “non vassallo degli USA”, e via dicendo.
Il nostro amato Paese in quale direzione andrà?
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