Stupro di gruppo: ennesima puntata del materialismo più bestiale

di Diego Torre

NEL CUORE DEI RAGAZZI DOMINA IL CONSUMISMO PIÙ SFRENATO, L’USO DELL’ALTRO, LA CULTURA DELLO SCARTO

Le cronache giornalistiche di questi giorni ci hanno abbondantemente inorridito narrando con dovizia di particolari la storia di sette ragazzi, che avrebbero partecipato allo stupro di una ragazza di 19 anni, prelevandola ubriaca e fumata dai luoghi della movida e portandolo con loro sul luogo della violenza. La vicenda narrata dai media riassume tutti gli elementi degli orrori possibili in simili situazioni:

– Viene spinta ad ubriacarsi; – Non poteva mancare lo spinello fumato tranquillamente in pubblico; – Durante la passeggiata al luogo del crimine, dinnanzi ad un gruppo di maschi che tengono in mezzo una ragazza, evidentemente “fatta”, nessuno si è accorto di niente (?); – La violenza è seriale, procede fra sberleffi e risate e va “ovviamente” filmata; fa parte del rito; – Non manca il riferimento a video porno già visionati nelle registrazioni; un’ottima attività propedeutica a simili imprese; – Abbandonata la preda per terra, cosa c’è di meglio di una bella mangiata in rosticceria?; – Trapela dalle intercettazioni dei carabinieri che, saputo della denuncia, un autore dell’orrore meditava vendetta verso la vittima per la denuncia presentata.

Il GIP ha fatto arrestare gli stupratori per la «elevatissima pericolosità sociale, di totale assenza di freni inibitori e di violenza estrema e gratuita ai danni di una vittima inerme, trattata come un oggetto, senza alcuna pietà». E fin qui la cronaca giornalistica.

Le considerazioni da fare sono tantissime. Innanzitutto sulla pericolosità di alcol e droghe che girano a fiumi in certi contesti. Ma, nonostante i tanti episodi simili a questo, ci sarà sempre chi in parlamento verrà a raccontarci dell’opportunità di legalizzarne lo spaccio. Poi sul pansessualismo che la pornografia diffonde nelle versioni più sadiche e spinte e che per certa cultura relativista è espressione di … libertà.

L’assessore palermitano alle Attività sociali, Rosi Pennino, dice inoltre: “La riflessione profonda andrebbe fatta sulle famiglie dei ragazzi coinvolti, sulla capacità educativa delle famiglie in generale e sulla nostra generazione di genitori. Da madre, se solo mi sfiorasse l’idea di avere un figlio protagonista di cose simili, mi interrogherei per il resto della mia vita. Io non condanno i padri e le madri, ma penso che, tutti, dovremmo porci delle domande” (fonte LiveSicilia). Il vice sindaco Carolina Varchi vuole che il comune si costituisca parte civile.

Dichiara Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, che intende costituirsi parte civile: “oggi mi ha colpito molto l’intervento del procuratore dei minori di Palermo, dottoressa Caramanna, che ha fondato l’analisi sull’aspetto sociale: si tratta di ragazzi provenienti non da famiglie poco benestanti, da condizioni di indigenza o di semi delinquenza, ma dalla media borghesia. Sono ragazzi a cui manca qualcosa sul piano educativo, dei valori e dei comportamenti” (fonte askanews).

Ma la causa di fondo è meglio indicata da Annalisa Tardino, coordinatrice regionale della Lega Sicilia, che iniziando una raccolta di firme per l’inasprimento delle pene per stupratori e pedofili, ricorda che: “Pensare, come si legge nelle scioccanti intercettazioni sul caso di Palermo, che stuprare una ragazza sia una mera bravata o, ancora peggio, un modo alternativo per trascorrere una serata, deve indurci a riflettere su come debba cambiare la percezione morale, etica e giuridica di questi comportamenti.”

Eh già! La percezione della società e soprattutto quella dei singoli! “Dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”(Mc 7,21). E nel cuore dei ragazzi (in particolare) domina ormai il consumismo più sfrenato, l’uso dell’altro, la cultura dello scarto, il materialismo più bestiale, l’assoluta mancanza di progettualità familiare e sociale. Il pansessualismo promosso dalla comunicazione massmediatica, pubblicità e spettacolo, riducendo l’uomo alla sua dimensione animale e spingendo in tal senso le coscienze più deboli, fanno il resto. Ferma restando pertanto l’utilità di letture sociologiche e culturali, è dallo spirito dell’uomo che bisogna partire per risanare la società allo sbando ed evitare gli orrori a cui assistiamo. Bisogna ripartire da Dio, fondamento dell’uomo, ma anche dell’ordine civile, senza il quale l’uomo può diventare peggiore della bestia. Si dovrebbero fare anche queste considerazioni, ma ciò non avviene perché esse sono politicamente scorrette e rinviano ad altre verità inaccettabili per il pensiero dominante: che Dio c’è ed è il supremo legislatore, che l’uomo è Sua immagine e somiglianza, che il peccato è la cosa peggiore che possa avvenire nella storia etc

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Enciclica di Papa Leone XIII
“Humanum Genus”, del 20 Aprile 1884.

Abbattuto o scalzato il supremo fondamento dell’esistenza di Dio “… orrende e mostruose opinioni levano la testa, e l’audacia dei delitti và crescendo in modo spaventoso….”

Leggete la vera causa di questi crimini: https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_18840420_humanum-genus.html

Se solo si “accennasse” nelle scuole, al catechismo, nelle omelie al valore sacro della custodia della verginità sarebbe cosa buona e giusta …senza vergogna d’essere anacronisti ….è questione sociale!