Antonio Calisi: “Le icone sono delle finestre aperte sul Paradiso”

di Bruno Volpe

INTERVISTA AL PROFESSOR ANTONIO CALISI, TEOLOGO E DIACONO DELLA CHIESA CATTOLICA DI RITO BIZANTINO DELLA DIOCESI DI LUNGRO (CALABRIA)

“L’icona? Una finestra sul Paradiso”: la definizione in questa intervista che ci ha concesso è del noto iconografo barese professor Antonio Calisi, teologo e diacono della Chiesa cattolica di rito bizantino diocesi di Lungro in Calabria.

Diacono Calisi, vanno di moda le icone. Possiamo darne una definizione?

“Le icone, usando una espressione quasi poetica, sono delle finestre aperte sul Paradiso in quanto rendono presenti alla vista Colui o Colei che rappresentano, i santi o gli angeli. Più che un oggetto liturgico, l’icona è una mediazione tra Dio e uomo”.

L’iconografo è considerato un artista o no?

“Non può essere definito semplicemente artista. La sua, per evitare una visione tipica dell’ Occidente, non è solo arte religiosa, certamente ci sta anche quella, ma egli è al servizio dell’ uomo per avvicinarlo a Dio o ai santi o alla Madonna e angeli. L’icona è un Vangelo a colori”.

Chi è stato il primo iconografo della storia?

“La tradizione ci dice che fu San Luca il quale ci ha tramandato il messaggio tramite icone. Del resto Luca, oltre che medico, conobbe personalmente la Madonna e se ci fate caso è il solo che ne parla, o meglio ne attribuisce le parole e penso al Magnificat ed è assai probabile che Maria ha voluto che lui la raffigurasse”.

In sintesi chi è un iconografo?

“L’iconografo è un evangelizzatore più che un artista ,nella versione russa. Usa il suo talento per avvicinare l’ uomo a Dio ed infatti per creare una icona segue una vera e propria liturgia. Mette il suo talento al servizio del sacro, prega, digiuna prima e mentre crea. Come dicevo, l’iconografo non è definibile artista secondo i canoni occidentali, tanto meno un pittore. Egli scrive le parole su legno, sul muro o sul mosaico”.

Insomma, svolge un attivo ruolo di evagelizzatore…

“Intanto diciamo che le vere icone contengono materiali prezoiosi come la foglia di oro e questo le rende particolarmente preziose, ma poi è corretto definire l’ iconografo un soggetto che svolge attività di evangelizzazione. Anzi egli svolge a dirla tutto un servizio quello che comunemente si chiama un ministero, molto simile a quello che nel rito cattolico chiamiamo accolito. In poche parole, l’iconografo è un uomo o una donna che mette i suoi talenti al servizio del divino e si lascia plasmare nella elaborazione dallo Spirito Santo. Possiamo definire l’icona anche come una preghiera e l’iconografo durante la sua elaborazione, prega. Per questo motivo non produce in serie, ma solo quando arriva l’ ispirazione dello Spirito”.

In Italia oltre al professor Antonio Calisi, eccellente e noto iconografo e teologo, abbiamo la russo siberiana Elena Chugunova, che opera a Roma, la quale al suo attivo ha varie mostre e il restauro della Cattedrale ortodossa di Sanremo.

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