Accettarono il Nazionalsocialismo come l’unica risposta ai mali della Germania

di Matteo Orlando

LA NASCITA DEL NAZIONALSOCIALISMO

Da una Tesi di Laurea discussa presso la Facoltà di Lettere di Siena nel settembre 2018 con i professori Giovanni Gozzini e Andrea Zagli, rielaborata e approfondita, nasce – ed è stato pubblicato su Amazon il 20 ottobre 2023 – un interessante saggio sulla nascita del Nazionalsocialismo, l’ideologia che ha sconvolto il mondo del XX secolo. L’autrice è una giovane docente di Lettere, Gemma Silvia Immacolata Bellanti, che, dopo aver vinto una borsa di studio nel 2019 a Malaga, insegna nelle scuole medie.

Fu il Nazionalsocialismo solo una storia d’intrighi, oppure ha dietro di sé una storia di idee, una concezione dell’uomo e della società, una visione del mondo, una Weltanschauung, direbbero i tedeschi, che hanno portato Hitler a scrivere il Mein Kampf e il suo Partito nazionalsocialista ad avere, come detto, la maggioranza in parlamento e quasi il quaranta per cento dei voti e dunque a trascinarlo verso il potere assoluto in Germania?

Questa è la prima domanda che si pone l’autrice in questo interessantissimo saggio storico, molto ben documentato e con molti riferimenti all’attualità. Il saggio si propone di dimostrare che il Nazionalsocialismo non è frutto del caso ma ha dietro di sé idee – in gran parte di derivazione romantica – che si sono affermate e diffuse nel mondo occidentale, e in Germania in particolare, nel corso dell’Ottocento.

Il Nazionalsocialismo non fu solo propaganda e strategia politica, sostiene l’autrice,  ma eredità di idee quali l’idealismo e il nazionalismo dei Discorsi alla nazione tedesca di Fichte, l’antisemitismo, il cristianesimo germanico, il misticismo naturistico del Volk, la cultura cosiddetta occulta, la visione misticheggiante della natura e dell’uomo, un complesso di concezioni e di valori con i quali vasti strati della popolazione si accostavano ai grandi problemi dell’epoca, e che spesso si traducevano nel rifiuto dei partiti politici e della politica come soluzione ai problemi sociali.

Certamente hanno inciso profondamente nella psiche dei tedeschi la trasformazione della Germania da un coacervo di principati semifeudali a Stato nazionale e la parallela trasformazione dell’economia da agricola a industriale. E hanno inciso anche l’unificazione tarda della Germania e la rapidità dei mutamenti economici, sociali, politici. La stessa fusione, a Versailles, degli Stati tedeschi in unità nel 1871 sotto il predominio della Prussia, opera di Bismarck, era stata fonte di delusioni per molti tedeschi, perché il nuovo Stato s’interessava solo di problemi materiali nella direzione di un falso progresso industriale mentre il movimento per l’unità era stato fortemente idealistico e utopistico.

Da qui l’antisemitismo, perché gli ebrei erano ritenuti responsabili di questa deriva, e la nascita del movimento nazional-patriottico o völkisch  – e sul concetto di Volk si insiste molto in questo saggio – espressione importante del romanticismo germanico. Le idee nazional-patriottiche penetrarono anche nella scuola e nella gioventù, soprattutto dopo la prima guerra mondiale, ed esse hanno ampio spazio in questo lavoro, perché esse, insieme con il pangermanesimo e il Movimento giovanile di origine borghese, costituiranno i pilastri fondamentali della propaganda nazista.

Più che con Fichte, Hegel, Herder, Wagner e Nietzsche, il Nazionalsocialismo aveva molto di più in comune con le idee e i movimenti nazional-patriottici – era uno stato d’animo simile, la ricerca di un’ideologia a fondamento di ogni azione concreta, il rifiuto della società borghese e della rivoluzione industriale e del parlamentarismo, per una rinascita d’ordine spirituale che doveva fare rifiorire il Volk.

La rivoluzione nazista si configura, in conclusione, come “rivoluzione dell’anima”, che aveva come nemico soprattutto l’ebreo, visto come fautore di un progresso distruttivo. L’attesa messianica del salvatore che aveva origine nell’occultismo, la tendenza del pensiero tedesco verso il razionalismo astratto e l’idealismo, l’antiparlamentarismo, l’antisemitismo, l’antimarxismo, il pangermanesimo, il movimento nazional-patriottico, il Volk, il nazionalismo, il misticismo romantico, un intero secolo aveva preparato il Nazionalsocialismo. Questo non nega l’importanza del meccanismo di conquista del potere del Nazionalsocialismo. Questo non ci induce ad affermare che il Nazionalsocialismo è stato, in modo deterministico, la logica culminazione di tutta la storia tedesca. Questo però spiega perché milioni di tedeschi accettarono il Nazionalsocialismo come l’unica risposta ai mali della Germania. Che, insomma, il 30 gennaio 1933 non è stato la conseguenza di macchinazioni e intrighi, solo un accidente della storia.

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