L’82% degli abusi nella chiesa di Spagna sono compiuti da omosessuali

di Angelica La Rosa 

IL RAPPORTO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA “L’ORIENTAMENTO DEGLI ABUSI NELLA CHIESA È PREVALENTEMENTE DI NATURA OMOSESSUALE”

“Per quanto riguarda i dati specifici relativi al sesso delle vittime e degli autori, si rileva che gli autori sono uomini in più del 99% dei casi, e che le vittime sono uomini per l’82,62% e donne per il restante 17,38%”.

Così rileva un rapporto della Conferenza Episcopale spagnola sull’orientamento degli abusi nella Chiesa di Spagna, un chiaro e prevalente orientamento “di natura omosessuale”.

Il rapporto di 1.039 pagine offre approcci e linee guida innovativi rispetto a quelli realizzati nel “suo ambiente”, soprattutto in Portogallo, Germania o Francia. E al di là di letture più approfondite, i due aspetti che hanno attirato maggiormente l’attenzione, e forse per questo non saranno mai sulle prime pagine dei media, sono la spiegazione del “problema omosessuale” e un maggiore rigore nei dati sulle vittime.

Il contesto di questi orientamenti degli abusi (prevalentemente di natura omosessuale maschile) si verifica soprattutto nelle scuole, seminari e collegi.

Mentre nella società civile spagnola il 76% delle vittime di abusi sono donne e il 24% sono uomini ed eterosessuali (nel caso francese è 80-20), nella Chiesa il “problema è l’omosessualità”.

In un momento in cui all’interno della Chiesa ci sono alcune correnti ideologiche che vogliono negare l’evidenza, non si può evitare di mostrare che il problema c’è e che deve essere affrontato.

Già nel 2005 Benedetto XVI l’aveva affrontato dopo un suo rapporto sui criteri di discernimento vocazionale nei confronti delle persone con tendenze omosessuali prima della loro ammissione al seminario e agli ordini sacri”.

Ma anche dall’incontro che il Santo Padre ha avuto con tutti i vescovi spagnoli è emerso che papa Francesco aveva dato istruzioni di non far entrare gli omosessuali i seminari. Un’indicazione, d’altronde, coerente non solo con i dati, ma anche con altri pronunciamenti di questo e di altri Sommi Pontefici.

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