Legandosi a Dio si risolvono meglio i problemi della terra

di Giuseppe Lubrino

VIVERE LA QUARESIMA

La Chiesa anche quest’anno invita tutte le donne e tutti gli uomini a celebrare la Quaresima che è un tempo liturgico che dura quaranta giorni in vista della preparazione alla celebrazione della Pasqua cristiana. Tale avvenimento, comprende il mistero della vita, della morte (passione) e della Resurrezione di Gesù Cristo. La Pasqua é il cuore e il centro del Cristianesimo.  É l’evento fondante della nuova e definitiva alleanza che il Dio della rivelazione giudeo-cristiana in Cristo ha sancito con l’umanità intera. In tale periodo, la comunità cristiana cattolica intende riflettere, meditare, celebrare e rivivere i momenti fondamentali della vita e degli insegnamenti di Gesù. Ciò, al fine di acquisire un nuovo slancio missionario così da continuare nel tempo l’opera salvifica del Signore. Grazie agli eventi che si sono consumati durante la Pasqua cristiana, Dio nel suo figlio Gesù e mediante il dono dello Spirito Santo, ha offerto ad ogni uomo e ad ogni donna la possibilità della salvezza. In che cosa consiste la salvezza? Stando agli insegnamenti biblici ogni persona ha con Dio un rapporto vitale e la quaresima è un tempo opportuno perché ognuno possa riscoprire, recuperare e riallacciare tale legame. Come? Attraverso un itinerario di riflessione, introspezione e conversione del cuore. 

Afferma Gesù: 

 Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Mc 1,15. 

Il percorso quaresimale dura quaranta giorni tale numero nella Bibbia ha un significato simbolico molto profondo: rievoca, infatti, i quaranta giorni del diluvio universale che oltre ad indicare un evento di distruzione indica soprattutto un nuovo inizio(cf. Gn 7,12-17). La Quaresima, appunto, costituisce un’opportunità perché ogni donna e ogni uomo possano fare un’esperienza di incontro con Dio attraverso la sua Parola e possono decidere di instaurare o riallacciare la propria relazione con il divino. La dimensione spirituale è una dimensione connaturale all’essere umano di ogni tempo. La quaresima vuole, dunque, essere un periodo propizio poiché ciascuno possa compiere una riflessione, un bilancio sulla propria vita e decidersi per Dio. Tale itinerario acquisisce una maggiore importanza se viene vissuto alla scuola della Bibbia. 

Or dunque – parola del Signore –

ritornate a me con tutto il cuore,

con digiuni, con pianti e lamenti». Gioele 2,12 

La Chiesa con il Mercoledì delle Ceneri ricorda ai suoi fedeli e, con essi a tutte gli uomini e le donne di buona volontà, che l’esistenza umana é fragile e precaria. La morte fa parte della vita in quanto l’esistenza terrena é solo la prima parte del percorso che Dio ha tracciato per ogni persona. Recita la Genesi: 

polvere tu sei e in polvere tornerai! Gen 3,19. 

La vita umana ha ricevuto un inizio e ha un termine biologico. Tuttavia, la fede biblica insegna che la morte non avrà l’ultima parola ma per chi crede alla fine di tutto sarà la vita a trionfare. 

 Come con l’approssimarsi dell’estate in molti decidono di iscriversi in palestra per recuperare una forma fisica adeguata. Allo stesso modo, durante la quaresima, si può intraprendere il cammino e predisporsi a riscoprire o a scoprire la dimensione spirituale dell’esistenza. Ciò per poter vivere la propria esistenza umana in maniera più consapevole e responsabile. La fede, infatti, aiuta tutti a vivere la vita in maniera adeguata, a compiere scelte sagge e che arrecano benefici, a vivere schivando il male e compiendo il bene. Vivere la quaresima significa fare il digiuno dalle cattiverie, evitare per quanto possibile di apportare danni al prossimo, rivedere la propria vita e se occorre dargli una sistemata per una crescita e un’evoluzione personale, matura e responsabile. 

Sublime e suggestiva é la poetica dei Salmi: 

Ma tu vuoi la sincerità del cuore

e nell’intimo m’insegni la sapienza.

Purificami con issopo e sarò mondo;

lavami e sarò più bianco della neve.

Fammi sentire gioia e letizia,

esulteranno le ossa che hai spezzato.

Distogli lo sguardo dai miei peccati,

cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,

rinnova in me uno spirito saldo. Salmo 50,8-12. 

Tale invocazione esprime l’intimità tra la creatura e il Creatore. É l’espressione della consistenza del legame tra Dio e l’uomo. Tale legame ha raggiunto il suo apice in Gesù e, nel mistero della sua morte e resurrezione é stata aperta all’umanità di tutti i tempi la porta del paradiso. Che cosa è il paradiso? É la felicità ossia la pienezza della vita. Vivere una vita in pienezza non significa affatto vivere un’esistenza scevera dal dolore o dalla sofferenza. Vivere in pienezza significa nutrirsi a sufficienza di resilienza (capacità di incassare i colpi o reggere gli urti) a cui la vita stessa può esporre ed espone. Alla scuola della Bibbia é possibile fare il giusto rifornimento di resilienza. Cosicché, si avrà maggiore forza per affrontare le sfide, con la speranza di poter attraversare il “deserto” a cui spesso gli eventi della vita conducono. La quaresima introduce ciascuno nel “deserto” del proprio ‘io’, allo scopo di far compiere ad ognuno un vero e proprio esodo: dall’egoismo (vivere per sé) all’alterità (vivere per gli altri o per amore). Il perdono, la riconciliazione con se stessi, con la natura e con Dio sono i frutti di un periodo quaresimale vissuto in maniera adeguata. La Parola di Dio in tal senso si rivela essere uno strumento efficace e privilegiato in quanto é scuola e paideia di vita. 

Come per Elia si rese indispensabile una sosta lungo il suo percorso verso l’Oreb (o Sinai), così per ogni cristiano consapevole o non, la quaresima si pone quale sosta obbligata per un refrigerio dello spirito. 

[Elia] Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb. (Cf. 1Re 19,8). 

Sostare, rientrare in sé stessi, riscoprire il logos che abita nell’io interiore riallacciare il proprio legame con il cielo per affrontare e risolvere meglio i problemi della terra é quanto ci propone l’itinerario quaresimale. Porsi alla scuola della Parola di Dio, coltivare la preghiera in forma comunitaria e privata, riscoprire la bellezza della liturgia delle ore e la pratica del rosario sono solo alcuni dei propositi che possono risultare utili in questo tempo di grazia.

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