La prigione delle città a 30 km all’ora

di Pietro Licciardi

L’OBIETTIVO NON E’ IL CLIMA O LA SICUREZZA MA LA CRAZIONE DI UN COMUNISMO 2.0

Bologna è stata la prima a introdurre la follia del limite di velocità cittadino a 30 all’ora, ovviamente con la solita e scontata scusa della sicurezza dei cittadini. Ma si tratta di una menzogna; lo dimostra il fatto che non si è ancora placata la polemica che già si parla di limiti a 10 all’ora, come a Bari  il che fa chiaramente capire che i cervellotici limiti non hanno affatto l’obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini – a questa baggianata ci può credere giusto quell’idiota che dietro la sua automobile ha esposto il cartello «io vado a 30 perché ho senso civico» – ma di impedire semplicemente l’uso dell’automobile privata. Se è già problematico mantenere una velocità di 30 chilometri, figuriamoci 15 o 10. Se non ci credete fate la prova.

Allora perché questa follia, guarda caso in città amministrate dalla sinistra? Ma per attuare ciò che gli oligarchi di mezzo mondo hanno già deciso nei loro incontri di Davos nell’ambito del Worl Economic Forum e che i burattini di Bruxelles vogliono attuare con la loro agenda e rivoluzione green, ovvero la progressiva espropriazione delle auto rendendo così impossibile a ciascuno di noi spostarsi al di fuori delle città, che diventeranno la nostra prigione, dove saremo capillarmente monitorati e controllati. 

E’ la famigerata città dei 15 minuti in cui ogni cosa sarà a portata di mano e dove ci si sposterà a piedi o in bicicletta e chi dovrà uscire dal proprio quartiere avrà bisogno di un permesso. Un po’ quello che accadeva in Unione sovietica o in Cina, ma lì almeno la prigione aveva l’estensione di una provincia.

Impossibilitati a muoversi a quel punto non avremo altra possibilità che campare con quello che troveremo nei negozi sotto casa ovvero con ciò che verrà imposto loro di smerciare: dai vestiti “ecologici” e sintetici, agli insetti al posto della carne, alle altre porcherie sintetiche alle quali stano lavorando i laboratori sovvenzionati da Bill Gates

Tutto ovviamente per il bene nostro e del Pianeta.

Per essere sicuri di centrare l’obiettivo i poteri forti e le oligarchie internazionali hanno deciso di far scendere in campo i sindaci, allo scopo di aggirare quel po’ di sovranità che ancora hanno i governi, che come quello italiano, grazie a Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha provato a mettere un limite alla follia dei limiti di velocità. Infatti questa e altre scemenze, come la Ztl estesa a tutta la città di Roma che vorrebbe il sindaco Gualtieri non sono il parto della mente malata di amministratori di sinistra ma il frutto delle elaborazioni del C40, ovvero una rete globale di quasi l00 sindaci delle principali città del mondo che si sono uniti per – dicono loro – affrontare la crisi climatica.

Ma per chi ancora non l’avesse capito – e purtroppo sembra siano ancora in tanti – la paura climatica è solo il pretesto per realizzare a grandi passi una società comunista 2.0, ovvero un regime ancor più oppressivo, totalitario e invasivo di qualsiasi altro sperimentato nel XX secolo. Questo anche perché avrà a disposizioni non soltanto i sofisticatissimi strumenti di condizionamento di massa come i social network e internet, oltre alla “classica” televisione e ormai in misura sempre minore i giornali, ma anche l’intelligenza artificiale, che col riconoscimento facciale e la capillare presenza di telecamere ad ogni angolo di strada e dentro moltissimi edifici, rende impossibile qualsiasi privacy e anonimato, come sanno ormai bene i cinesi dell’attuale regime comunista. 

Ma l’arma definitiva in mano ai padroni del mondo sarà la scomparsa del denaro contante. Quando tutti noi dipenderemo da una carta di credito sarà sufficiente premere il tasto off per chiudere il conto in banca o in Posta tagliando qualsiasi mezzo di sussistenza a chiunque non si adeguerà al nuovo stile di vita e non si genufletterà abbastanza.

Ancora una volta l’invito è a non mettere la testa sotto la sabbia ma a reagire. Ad esempio ricordando di votare a giugno prossimo contro la sinistra eurocratica che occupa Bruxelles e che sta dimostrando di assecondare con entusiasmo la creazione di quella Eurss paventata dal dissidente Vladimir Bukovsky

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Con l’auto full-electric,a 30 all’ ora, si fanno più km con 1 ricarica.
Ciò detto, se non hai 40.000 € x comprarla,
attaccati al tram..(se c’è).