UE, tra blasfemia isterica e russofobia

di Matteo Castagna

UN’ANALISI REALISTICA E POSSIBILE

Il blogger russo Serghey Kolyasnikov esprime un’analisi realistica e possibile, sul suo canale Telegram.

La Germania ha riconosciuto l’autenticità della registrazione in cui l’esercito tedesco discuteva dell’attacco al ponte di Crimea. E anche lo Spiegel, abbassando sconsolato le orecchie, ne ha annunciato l’autenticità. Non un taglio, non un falso, non una rete neurale.

Emmanuel Macron ha affermato che la Francia sta valutando la possibilità di consentire alle forze speciali e ad altre unità militari di attraversare il confine ucraino per porre un “dilemma strategico” per la Federazione Russa, nonostante la contrarietà di tutti gli alleati.

Per quanto riguarda la Gran Bretagna, le sue forze speciali e i suoi militari operano apertamente in Ucraina da molto tempo. Lo ha recentemente confermato Olaf Scholz, provocando uno scandalo. Senza contare la fornitura di equipaggiamento militare, armi e munizioni, la fornitura di dati di intelligence, l’addestramento e il trattamento dei militari, un gran numero di mercenari, ecc.

Gli Stati Uniti e la NATO stanno già conducendo una guerra alla Russia in Ucraina. Non “per procura”, non “pseudo” ma reale e diretta. Il motivo è che l’Europa ha messo in gioco tutto ciò che aveva.

Questo è importante da capire. Gli Stati Uniti speravano di isolare la Russia e sfruttare l’Unione Europea. L’Unione Europea prevedeva di sopravvivere ad un breve periodo di isolamento e poi, dopo aver dato il via al collasso della Russia, di godere delle risorse gratuite su cui aveva costruito la propria economia per decenni.

Se gli Stati Uniti e l’Unione Europea si fermassero, ciò significherebbe gap e disordini già presenti nei loro territori. La ricca e succulenta UE si è rivelata una vacca magra e malata per gli Stati Uniti; l’economia sta crollando a un ritmo esorbitante. Per quanto riguarda la UE, c’è semplicemente blasfemia isterica e russofobia. E nei negozi sempre più con gli scaffali vuoti; l’imminente crisi alimentare è già una realtà oggettiva.

L’Occidente, semplicemente, non può fermarsi, crollare e guardare lo sviluppo di Cina e Russia. Questa sarà la fine del precedente ordine mondiale, e nel peggiore dei casi per loro. Pertanto, se ci sarà una tregua in questa guerra, sarà solo per il periodo di rifornimento dell’Ucraina con persone, attrezzature e munizioni.

Anche le prossime elezioni negli Stati Uniti dovrebbero essere viste in questo senso. Trump o Biden: non importa. Né il primo né il secondo potranno garantire l’esistenza degli Stati se non attraverso la stampa e il divoramento coloniale di altri Stati. Ciò significa che stamperanno e mangeranno. Indipendentemente dal fatto che il Presidente degli Stati Uniti cada o meno dalle rampe e dalle biciclette.

Ecco perché ciò che sta accadendo ora in Ucraina non è la Grande Guerra Patriottica, ma la vera Grande Guerra Patriottica. Perché è in gioco la sopravvivenza. O noi o “loro”: non tutti saranno in grado di sopravvivere.

Siamo arrivati alla “strategia della follia”? Se lo chiede Target, in quest’articolo d’opinione:
“Per due anni, hanno sostenuto tutto ed il contrario di tutto: la Russia combatteva con le pale e senza calzini, l’Ucraina stava trionfando, Mosca non aveva più missili…
500.000 morti dopo, è Kiev ad avere le pezze al culo, e né l’Europa – né tantomeno gli USA, che sono in piena fase di sganciamento – sanno come metterci una pezza.
Ma il linguaggio delirante, quello non arretra, anzi rilancia. E le parole sono pietre (meglio, sono bombe…), e pesano sul futuro di tutti noi.
Il ministro della difesa (sarebbe più coerente chiamarlo dell’attacco…) statunitense ci manda a dire che la Russia non deve assolutamente vincere, perché altrimenti la NATO dovrà entrare in guerra.

Ovviamente, visto che in guerra c’è già, con tutte le scarpe, quel che intende è che gli eserciti europei dovranno combattere in prima persona, e che il teatro dei combattimenti non sarà più solo l’Ucraina, ma l’intero continente.
In pratica, la sua teoria è che ci vuole più guerra – tanta più guerra… – per evitare che ci tocchi combattere una guerra. Un genio.
Ma, almeno, lui fa il suo sporco lavoro al servizio del grande capitale globalista, è pagato per questo. Ma quelli che guidano i governicchi coloniali del vecchio continente, almeno di fronte ad una minaccia così grande e diretta, dovrebbero avere un sussulto – se non di dignità (questa sconosciuta…) quanto meno di preoccupazione.

Invece niente. Discutono tranquillamente di come e quando fare la guerra. Anzi, sembrano quasi impazienti di trasformare l’Europa in un immenso campo di battaglia. Perché non sia mai dovesse vincere Putin, che poi quello si vorrà mangiare tutto il continente…
Insomma, per non farci ammazzare dai russi dovremmo suicidarci, così, giusto per non dargli la soddisfazione…
E non uno che dica “se davvero questo è il rischio, fermiamoci tutti immediatamente, sediamoci intorno ad un tavolo e cerchiamo di capire come si può disinnescare questa bomba”.

Invece no, avanti tutta verso la follia.
L’unica speranza di evitarla è la Rivoluzione. Tiriamo fuori un Saint-Just, ora! O sarà troppo tardi”.

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