Microchimerismo materno-fetale: il primo abbraccio tra madre e figlio

di Andrea Bartelloni

UN COMPLESSO E SOFISTICATO SCAMBIO DI CELLULE ESSENZIALE PER LA SOPRAVVIVENZA DELLA MADRE, DEL FETO E DELLA STESSA SPECIE

Microchimerismo, un termine apparentemente difficile che deriva da “chimera”, essere mitologico formato da parti di altri animali. Nell’uomo sta ad indicare la presenza di cellule provenienti da una altro essere umano: si verifica tra i gemelli dizigoti, dopo trasfusioni di sangue, attraverso l’innesto di cellule staminali o col trapianto di organi. 

Cellule passano anche dal feto al corpo della mamma e colonizzano alcuni organi o zone del corpo materno, per esempio l’amigdala (parte del nostro cervello che gestisce le emozioni), modificando l’umore, si trovano nei polmoni, nella milza, nel fegato, nei reni e nel cuore. La presenza di cellule fetali nel polmone è dovuta alla particolare circolazione materno fetale, per questo il polmone sarebbe l’organo candidato ad avere la più alta quantità di microchimerismo, in quanto è il primo letto capillare attraverso il quale passa il sangue dalla placenta. La minore quantità di microchimerismo si trova nel cuore e nel cervello. Già dalle prime settimane avviene questo scambio che è reciproco anche se la direzione prevalente è quella dal feto alla madre.

Altra fonte di microchimerismo è il latte materno (1) e pertanto è fondamentale l’inizio dell’allattamento nelle prime ore di vita del bambino che è importante nello sviluppo immunitario infantile, nella riparazione e nella crescita dei tessuti intestinali e nella protezione contro le malattie infettive. Iniziare l’allattamento al seno entro la prima ora di vita conferisce un importante beneficio in termini di prevenzione della mortalità infantile. Una migliore comprensione del microchimerismo materno indotto dall’allattamento al seno fornirebbe ulteriori prove a sostegno dei messaggi di salute pubblica che rafforzano l’importanza dell’inizio precoce dell’allattamento al seno.

Recenti scoperte suggeriscono che queste cellule microchimeriche (2), che esprimono tratti antigenici non ereditari e rilevanti, non sono “souvenir” accidentali della gravidanza, ma sono conservate nelle madri e nella loro prole per promuovere l’idoneità genetica migliorando l’esito delle future gravidanze e hanno anche importanti implicazioni immunologiche.

Questo complesso e sofisticato scambio potrebbe quindi avere un significato essenziale per la sopravvivenza della madre, del feto e della stessa specie (3).

 

Bibliografia

1 Jennewein MF, Abu-Raya B, Jiang Y, et al. Transfer of maternal immunity and programming of the newborn immune systemSemin Immunopathol 2017;39:605-613.

2 Kinder JM, Stelzer IA, Arck PC, Way SS. Immunological implications of pregnancy-induced microchimerismNat Rev Immunol 2017;17(8):483-494.

3 Hyde KJ, Schust DJ. Immunologic challenges of human reproduction: an evolving story. Fertil Steril 2016;106(3):499-510.

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